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Le piccole e medie imprese in Italia: il report

di Francesca Vinciarelli

18 Novembre 2015 13:04

La fotografia scattata dal Rapporto Cerved sullo stato di salute delle PMI: primi segnali di ripresa, più puntualità nei pagamenti, produttività e redditività.

Migliora la situazione del ritardo nei pagamenti in Italia, con le piccole e medie imprese che risultano meno indebitate: è quanto emerge dal rapporto realizzato da Cerved sulla base del monitoraggio di 100mila PMI (in base alla classificazione della Commissione Europea basata su numero di dipendenti, fatturato e attivo, in Italia sono 137.046: 113.387 di piccole dimensioni e 23.659 di medie dimensioni).

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PMI in Italia

Le PMI italiane rappresentano il 22% delle imprese che hanno depositato un bilancio valido, per un totale di 3,9 milioni di addetti, di cui oltre la metà lavorano in piccole imprese. I debiti finanziari ammontano a 255 miliardi di euro: rispetto al complesso delle società non finanziarie, pesano per il 36% in termini di fatturato, per il 41% in termini di valore aggiunto, per il 30% in termini di debiti finanziari.A trainare l’aumento delle PMI in Italia, nel corso del 2014, sono state le aperture dei nuove Srl semplificate. In generale le nuove società di capitale sono aumentate del +11,9%, di cui un terzo nella forma giuridica della Srl semplificata (27 mila unità, il +64,6% in più dell’anno precedente). Ad aumentare sono soprattutto le PMI del settore industria (+13% nel primo semestre del 2015).

Segnali di ripresa

In calo le procedure concorsuali e le liquidazioni volontarie tra le PMI sia nel 2014 (-10,8%) che nel 2015 (-12,2%). Le difficoltà maggiori si riscontrano tra le imprese delle costruzioni, mentre l’industria sta tornando ai livelli pre-crisi. In media, tra le PMI il fatturato risulta in crescita del +1,5% (+3,1% nell’industria). Migliorano anche la produttività, da 48 mila a quasi 51 mila euro per addetto, e la redditività complessiva del +1,2% su base annua, anche grazie al minore peso degli ammortamenti e degli accantonamenti sul conto economico delle PMI.

Tra le note negative:

  • taglio dipendenti del -3,8% tra le piccole imprese;
  • costo del lavoro unitario in continua crescita.

Ritardo nei pagamenti

Il divario rispetto alla puntualità con la quale le imprese degli altri Paesi europei saldano i conti con i propri fornitori è ancora piuttosto rilevante, ma il problema dei ritardi nei pagamenti nel corso del 2014 e nella prima parte del 2015 ha iniziato ad essere meno gravoso che in passato. Stando a quanto si legge nel Rapporto Cerved, nel periodo di riferimento, le piccole e medie imprese hanno pagato con maggiore puntualità i propri fornitori sia rispetto al passato che rispetto alle grandi imprese. Queste ultime in media impiegano due settimane in più per saldare i propri conti, o perché hanno pattuito più tempo al momento di negoziare i termini o perché tardano a pagare.

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Mancati pagamenti

Diminuiscono anche i mancati pagamenti:

  • alla fine del primo semestre risultavano ancora da saldare 1,9 milioni tra fatture in scadenza nel trimestre e arretrati dei mesi precedenti, per un valore di quasi 5,2 miliardi di euro;
  • le fatture saldate risultano pari a 996 milioni di euro, alle quali corrisponde una quota di mancati pagamenti pari al 19,2%, in leggero calo rispetto allo stesso periodo del 2014. Il dato, che prosegue una tendenza positiva avviata lo scorso anno, rappresenta il valore più contenuto dall’inizio del 2012.

Le medie imprese, tradizionalmente più virtuose delle piccole da questo punto di vista, registrano invece un maggior numero di pagamenti non saldati: le fatture di nuova emissione non saldate erano pari al 31,4% alle fine di giugno, contro il 27,1% delle piccole imprese ed il 45,9% delle grandi imprese.

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