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Usura bancaria: modifiche al tasso soglia

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 17 Novembre 2015
Aggiornato 14 Marzo 2016 15:00

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La proposta di Confedercontribuenti di modificare per legge il tasso soglia dell'usura bancaria, fermando così la discrezionalità delle banche che penalizza le imprese.

Servono misure efficaci per contrastare l’usura bancaria secondo Confedercontribuenti, il cui presidente, Carmelo Finocchiaro, chiede una legge che modifichi il tasso soglia e fermi la discrezionalità delle banche nell’applicazione di oneri e interessi che sempre di più determinano l’applicazione di tassi usurai nei rapporti con i clienti, in special modo con le imprese. Finocchiaro sottolinea:

«Le vittime sono centinaia di migliaia di utenti bancari costretti a chiedere prestiti, mutui e linee di credito su commesse».

Risulta pertanto assolutamente urgente una riforma legislativa sulla determinazione della soglia d’usura da parte della Banca d’Italia, ovvero sul tetto massimo di applicazione degli interessi da parte delle banche sul credito concesso.

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Determinazione soglia d’usura

Attualmente, a determinare i tassi soglia è la Banca d’Italia, istituto di diritto pubblico non legislativo e a partecipazione pubblica e privata. Il compito di Bankitalia è di vigilare sul sistema bancario italiano, ma è da considerare il fatto che il 94,33% delle sue quote sono detenute da banche e assicurazioni private, contro il 5,66% di INAIL e INPS. Per Finocchiaro:

«È assolutamente irragionevole che, di fronte al fatto che oggi per le banche il costo del denaro è allo 0,5%, la soglia di usura determinata da Via Nazionale sia ancora quella di un tasso dell’8,5% su mutui a tasso fisso e del 7,71% su mutui a tasso variabile, soglia altissima se teniamo conto che nel 2007 quando le banche compravano il denaro al 4% la soglia di usura era determinata all’8,3% su base annua.

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Ancora più scandalose le soglie applicate su crediti personali e carte revolving dove il tasso usura resta ancora al 24,61% e sui prestiti varia dal 18,46% al 18,41%. Nel 2011 si è fatta una legge in favore dei banchieri modificando il criterio di calcolo della soglia trimestrale: prima si prendeva la media dei tassi praticati per un determinato tipo di finanziamento e lo si aumentava del 50%; ora la base di partenza è sempre il tasso medio praticato che però va aumentato del 25% e al quale va poi sommato un altro 4%. Insomma una norma che penalizza gli utenti bancari e fa lievitare il costo dei prestiti».

Modifiche soglia d’usura

La proposta di Confedercontribuenti è di portare, per legge, il tasso soglia entro e non oltre un aumento del 50% rispetto all’andamento medio di acquisto del denaro da parte delle banche nell’ultimo semestre. Una misura che porterebbe ad un risparmio per imprese e famiglie pari ad almeno il 70% rispetto all’attuale costo degli interessi.