Export in aumento in Italia insieme agli ordinativi dell’industria, ad indicare un’economia in ripartenza: lo rivelano i dati diffusi dall’ISTAT ed analizzati da Avvenia, uno dei maggiori player dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale nel nostro Paese. Le esportazioni del Made in Italy sono cresciuti del +7% nei primi 9 mesi del 2015, gli ordinativi dell’industria del +10%, per i prodotti energetici la crescita sono state registrate punte addirittura del +39%.
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Segni positivi che vedono coinvolte tutte le regioni del Bel Paese, comprese le isole. Tra le note positive anche quelle relative alle assunzioni stabili, che risultano altresì in aumento. Il tutto anche grazie ai progetti di efficientamento energetico, come fa notare Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia:
«I vantaggi dell’efficienza energetica vanno oltre al semplice risparmio di risorse e alla tutela dell’ambiente. L’efficientamento energetico ha effetti positivi sui processi di produzione, sullo sviluppo dell’indotto e sulle economie regionali. Ogni punto percentuale in più di efficienza energetica, inoltre, si traduce anche nella diminuzione del 2,6% delle importazioni di gas».
Tornando all’export in generale, i dati ISTAT rivelano un buon +6,3% con riferimento al mese di luglio, che rappresenta il sesto aumento consecutivo nel 2015 rispetto ai dati 2014. I settori trainanti:
- macchine e apparecchi (che vale 7,67 miliardi);
- tessile e abbigliamento (5,40 miliardi);
- prodotti in metallo (4,44 miliardi);
- mezzi di trasporto (4,25 miliardi);
- alimentari (2,78 miliardi).
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L’export del Made in Italy ha raggiunto, nel mese di luglio, il valore record di 41,06 miliardi di euro. Crescita frutto soprattutto della crescita dell’esportazione del Made in Italy verso gli Stati Uniti: +22,9% mensile per un valore, grazie anche agli effetti del cambio valuta, pari al 9% di tutto il nostro export (contro il 7,5% dello scorso anno). Altro protagonista del nostro export resta Pechino, con un aumento del +3,8%. Bene anche i dati delle esportazioni in Turchia, Medio Oriente, India, Belgio (soprattutto per la vendita di farmaci) e Spagna. Appena accettabili invece le performance di Francia, Germania e Russia.