Tutte in miglioramento le rilevazioni ISTAT nel secondo trimestre 2015: riviste al rialzo le stime sul PIL, positiva la situazione sul fronte lavoro, in flessione la disoccupazione, in aumento i consumi.
PIL
Nel dettaglio, il PIL è cresciuto del +0,3% rispetto al trimestre precedente e del +0,7% rispetto al secondo trimestre 2014, la stima preliminare diffusa ad agosto prevedeva invece una crescita congiunturale del +0,2% e tendenziale del +0,5%.
=> Italia fuori dalla crisi: PIL +0,3%
Occupazione
La stima dei disoccupati è diminuita del -4,4%, pari a -143 mila unità su base mensile a luglio facendo scendere il tasso di disoccupazione di 0,5 punti percentuali e portandolo a quota 12%, i minimi da luglio 2013. Su base annua la disoccupazione è diminuita del -6,6%, pari a -217 mila unità, per una flessione del tasso di disoccupazione del -0,9%. La crescita degli occupati viene stimata a +180 mila unità, pari al +0,8% in un anno.
=> Ripresa economica: le imprese tornano ad assumere
Consumi
Anche i consumi risultano in aumento nel secondo trimestre:
- sul fronte della domanda interna i consumi nazionali sono aumentati complessivamente del +0,3% sul trimestre (pari al +0,4% per i consumi finali dei residenti e -0,2% per quelli di Istituzioni sociali private e PA) e del +0,5% tendenziale (-0,6% le famiglie), i dati migliori degli ultimi quattro anni;
- gli investimenti fissi lordi invece sono diminuiti del -0,3% su base mensile e sono aumentti del +0,3% su base annuale.
Conti economici
Rispetto al trimestre precedente:
- il valore aggiunto dell’industria è rimasto stazionario, o meglio è cresciuta l’industria in senso stretto del +0,2% mentre le costruzioni hanno registrato una flessione del +0,7%;
- quello dei servizi è aumentato del +0,3%;
- quello dell’agricoltura è diminuito dell’1,1%.
In termini tendenziali:
- il valore aggiunto dell’industria ha registrato una variazione nulla (+0,4% per l’industria in senso stretto e -1,5% per le costruzioni);
- quello dell’agricoltura è aumentato del +1,7%;
- quello dei servizi del +0,5%.
Relativamente alle componenti estere:
- cresce l’import del +2,2% su base congiunturale e del +5,5% su base tendenziale;
- l’export segna un +1,2% congiunturale e +4%tendenziale.
Reazioni
Dati accolti con entusiasmo dal premier Matteo Renzi, che scrive su Twitter:
«Cresce il PIL, crescono gli occupati, meno disoccupazione. Le riforme servono».
Positivo anche il commento del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che pone l’accento sull’esigenza di consolidare e accelerare i risultati ottenuti. Della stessa linea di pensiero il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti:
«I dati sulla disoccupazione di oggi ci dicono che stiamo andando nella direzione giusta: ora dobbiamo accelerare».
Più fredda la reazione del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi:
«Una crescita del PIL dello 0,3% non basta. Non è merito nostro, ma + dovuta solo al dimezzamento del prezzo del petrolio, al rafforzamento del dollaro e al quantitive easing della BCE. Non abbiamo fatto le pulizie interne abbiamo bisogno di fare le riforme per far ripartire il Paese come si merita».
Similmente Susanna Camusso, segretaria della Cgil, sottolinea:
«Un piano del lavoro che sappia cogliere le opportunità che si presentano e indirizzare un mercato incapace, da solo, di produrre ricchezza in modo stabile ed equilibrato. Vediamo invece solo molta e brutta propaganda che produce non solo effimere illusioni e false aspettative ma danni rilevanti al paese e alle future generazioni».
.