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Autotrasporto: le agevolazioni 2015

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 6 Luglio 2015
Aggiornato 9 Luglio 2015 13:49

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Proroga per il 2015 alle agevolazioni per gli autotrasportatori, ma con qualche novità che va a penalizzare le imprese del settore.

Approvate le agevolazioni per gli autotrasportatori per il 2015: con un comunicato stampa l’Agenzia delle Entrate ha annunciato il via alle misure agevolative a favore delle imprese minori che operano nel settore della logistica e dell’autotrasporto per il 2015, definite dal Dipartimento delle Finanze sulla base delle risorse disponibili.

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Assicurazione

Nel dettaglio, viene confermato per quest’anno il recupero per le imprese di autotrasporto merci, conto terzi e conto proprio, fino a un massimo di 300 euro per veicolo, dei contributi versati nel 2014 al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sui premi di assicurazione per la responsabilità civile, per i danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore adibiti a trasporto merci di massa complessiva a pieno carico non inferiore a 11,5 tonnellate.

Trasporti personali

Viene poi confermata la deducibilità forfetaria delle spese di trasporto personali non documentate (articolo 66, comma 5, primo periodo, del TUIR). O meglio, per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore oltre il Comune in cui ha sede l’impresa (autotrasporto merci per conto di terzi) è prevista una deduzione forfetaria di spese non documentate, per il periodo d’imposta 2014, nella misura di:

  • 18 euro per i trasporti all’interno della Regione e delle Regioni confinanti. La deduzione spetta anche per i trasporti personalmente effettuati dall’imprenditore all’interno del Comune in cui ha sede l’impresa, per un importo pari al 35% di quello spettante per i medesimi trasporti nell’ambito della Regione o delle Regioni confinanti;
  • 30 euro per i trasporti effettuati oltre tale ambito.

In questo caso, per utilizzare il credito in compensazione tramite modello F24, va inserito il codice tributo “6793”.

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Settore a rischio collasso

Secondo la stima della CGIA Mestre, la riduzione delle agevolazioni fiscali approvata dal Governo comporterà un aggravio di tasse per i trasportatori italiani tra gli 8.100 e i 13.600 euro a seconda delle merci trasportate, se in ambito locale o su distanze molto lunghe.

Aggravio tasse

Questo perché le deduzioni forfetarie delle spese non documentate sono state ridotte, spiega la CGIA:

“Se un autotrasportatore opera all’interno della Regione di residenza e in quelle confinanti, il risparmio fiscale scende dai 56 euro previsti nel 2014 ai 18 euro di quest’anno. Se, invece, l’azienda trasporta le merci fuori dalle Regioni confinanti, il beneficio fiscale scende da 92 euro previsti l’anno scorso a 30 euro. Infine, per i piccoli padroncini che lavorano all’interno dell’area comunale di residenza, la deduzione passa dai 19,6 ai 6,3 euro”.

Deduzioni forfettarie

Un aggravio che rappresenta una spada di Damocle sulla testa dei trasportatori italiani, i quali giù pagano i costi di esercizio per chilometro più alti d’Europa, anche per colpa del nostro deficit infrastrutturale. La CGIA ricorda uno studio presentato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel 2013.

Costi di esercizio per chilometro

E anche Dalla il prezzo del gasolio in Italia è tutt’oggi il più elevato dell’area euro.

Prezzo Gasolio

Il tutto, sottolinea il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi, si somma al fatto che:

«Il settore è costretto a sostenere delle spese vertiginose per la copertura assicurativa degli automezzi, per l’acquisto del gasolio e per i pedaggi autostradali. Il che si traduce in un dumping sempre più pericoloso, soprattutto per le aziende ubicate nelle aree di confine che sono sottoposte alla concorrenza sleale praticata dai vettori dell’Est Europa. Questi ultimi hanno imposto una guerra dei prezzi che sta strangolando molti piccoli padroncini. Pur di lavorare molti nostri trasportatori viaggiano anche in perdita: per le tratte fino a 100 km, a 1,10 – 1,20 euro al chilometro, mentre i trasportatori dell’Est, spesso in violazione delle norme sui tempi di guida e del rispetto delle disposizioni in materia di cabotaggio stradale, possono permettersi tariffe attorno ai 70-80 centesimi al chilometro. Con queste differenze non c’è partita. Inoltre, l’apertura del mercato italiano ai vettori e agli autisti provenienti dall’Est ha messo in seria difficoltà il nostro settore. Se aggiungiamo questa diminuzione delle agevolazioni fiscali, il settore rischia di collassare».

La CGIA Mestre ricorda infine come, a causa della crisi economica, il numero delle imprese di autotrasporto sia sceso di 20.570 unità, passando dalle108.745 unità del primo trimestre del 2009 alle 88.175 attuali (-18,9%), per una perdita totale di almeno 70 mila addetti.

Numero delle imprese di autotrasporto

Fonti: CGIA MestreAgenzia delle Entrate.