Bankitalia: ecco chi evade le tasse e quanto

di Barbara Weisz

Pubblicato 10 Marzo 2014
Aggiornato 11 Marzo 2014 17:34

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L'evasore fiscale tipo ha meno di 45 anni e vive di rendita, seguito in buona compagnia da imprenditori e autonomi: l'identikit nello studio a cura della Banca d'Italia.

I metodi di evasione fiscale in Italia più praticati? Occultamento del fatturato e aumento fittizio dei costi. L’identikit dell’evasore medio? Uomo sotto i 45 anni che vive di rendita (seguito dall’imprenditore e dall’autonomo). Lo rivela uno studio della Banca d’Italia sul rapporto fra Fisco e contribuente, presentato in audizione al Senato il 5 marzo. Il recupero del gettito evaso ed il miglioramento della compliance fiscale sono infatti al centro del Ddl di Delega Fiscale al Governo approvato dal Parlamento, che contiene fra le altre cose la Riforma del Catasto.

Identikit evasore medio

In media, fra i redditto evaso equivale a oltre 2mila euro pro-capite. L’evasione è rilevata nel 17% fra gli uomini e sotto il 10% fra le donne. La fascia d’età più rappresentata è quella sotto i 45 anni, seguono i 45-65enni. La mappa vede l’evasione concentrarsi nel Centro, quindi nel Nord e per ultima nel Mezzogiorno. Gli strumenti preferiti:

  • occultamento di fatturato e aumento dei costi (9,8% del PIL)
  • lavoro irregolare (6,5% del PIL).

La propensione a evadere più alta si registra in quel milione di contribuenti circa che vivono di rendita e nasconde al Fisco oltre 17mila euro a testa (l’85% di quanto guadagnano). Seguono gli imprenditori (occultano 15mila euro di reddito pro-capite, il 56% di quanto guadagnano) e i lavoratori autonomi (anche in pensione), che evadono 16mila euro pro-capite per un totale del 44%.

Lo scenario

I dati ISTAT sul 2008 parlano di un’economia sommersa che in Italia vale circa il 17% del PIL (centinaia di milioni di euro) in tutto. Questi dati riguardano in particolare l’IRPEF su cui nel complesso l’evasione conta per oltre il 13%. Quanto all’IRAP, secondo la Corte dei Conti, nel triennio 2007-2009 l’evasione è stata del 19%, concentrandosi nel settore Servizi. Infine l’IVA, su cui l’Agenzia delle Entrate rileva uno scostamento fra gettito effettivo e potenziale del 28%: nell’intera Europa, nel 2011 i fenomeni di evasione ed elusione fiscale incluse le frodi hanno sottratto al gettito 193 miliardi di euro, il 18% del potenziale e l’1,5% del PIL. L’Italia è al top come perdita di gettito in termini assoluti (39 miliardi di euro), ma non in rapporto al PIL e all’imposta potenziale.