Matteo Renzi in Senato per la fiducia al suo Governo conferma gli impegni preannunciati sulle riforme (Lavoro, Pubblica Amministrazione, Fisco), introducendo qualche precisazione ma concentrandosi soprattutto sulle ambizioni di legislatura all’insegna del cambiamento: oltre un’ora di discorso, anche con risposte immediate alle domande improvvisate, insistendo sempre sull’obiettivo di discontinuità rispetto alle politiche della “casta” ma anche di diverso segno rispetto all’antipolitica del M5S.
Un governo che vuole «provare a fare dei sogni più grandi» rispetto a quelli che lo hanno preceduto, ma accompagnandoli da concretezza, urgenza di risposte dei cittadini alle prese con le difficoltà della vita reale, innovazione, appartenza alla generazione Erasmus, giovane, europea, internazionale.
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Primi impegni
Il primo annuncio riguarda l’Istruzione: in arrivo un programma straordinario di alcuni miliardi per l’Edilizia scolastica, operativo fra luglio e settembre. Il secondo ha riguardato il programma economico, confermando l’agenda: Riforma del Lavoro a marzo, Riforma della PA ad aprile, Riforma del Fisco a maggio. Obiettivo finale, arrivare con la carte giuste all’appuntamento di giugno con il semestre di presidenza UE. Renzi sottolinea poi la necessità di un «cambio radicale delle politiche economiche», che «passa innanzitutto da alcuni provvedimenti concreti» di cui «con il ministro Padoan, abbiamo discusso e che approfondiremo nel corso delle prossime settimane. Ecco i provvedimenti in preparazione:
- taglio a due cifre del cuneo fiscale,
- sblocco totale debiti PA con un diverso utilizzo della CdP,
- costituzione e sostegno di fondi di garanzia per PMI che non riescono ad accedere al credito, anche attraverso un rinnovato utilizzo della CdP.
Lavoro
Lo strumento delle prime riforme sarà il Piano Lavoro: con uno «strumento universale a sostegno di chi perde il posto di lavoro» e nuove leggi sul lavoro «anche profondamente innovative», con l’obiettivo di «creare nuove assunzioni» senza le quali «il problema delle garanzie dei nuovi assunti neanche si pone». Traduzione: il premier non fornisce precisazioni sulle nuove norme , quindi al momento il riferimento continua ad essere il Jobs Act: contratto unico, tutele progressive (senza articolo 18) e ammortizzatori sociale allargati, il tutto senza esplicitare i termini precisi.
Altre misure
Renzi promette misure per attirare gli investimenti esteri, sostegno alle start-up e misure sui dirigenti pubblici (basta contratti a tempo indeterminato). Quanto alle novità fiscali, annuncia una misura per dipendenti e pensionati: la possibilità di ricevere la dichiarazione dei redditi precompilata a casa se non si percepiscono altri redditi, per un Fisco che «smette di essere il nemico» e «assume i connotati di una sorta di consulenza che fa al cittadino». Infine, conferma la volontà di riformare la Giustizia amministrativa, civile e penale partendo dalla velocizzazione di procedure e processi. Renzi ha naturalmente affrontato nel suo discorso la questione delle riforme istituzionali ed elettorali: superamento del Senato o trasformazione in una sorta di Camera delle Regioni, Italicum come punto di partenza del dibattuto sulla nuova legge elettorale, riforma del titolo V della Costituzione (federalismo). Infine, brevi passaggi sulle “altre cose da fare”: integrazione (diritto di cittadinanza per chi nasce e studia in Italia), cultura, attenzione prioritaria per il caso marò. Il 25 febbraio fiducia alla Camera, poi il governo Renzi sarà alla prova dei fatti. (Fonte: discorso del premier al Senato)