Quasi 34 miliardi di investimenti in due anni e oltre 335mila posti di lavoro diretti creati, che diventano 500mila calcolando anche l’indotto: sono gli effetti nel 2012 e 2013 delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica, che la Legge di Stabilità prorogherà per tutto il 2014. Le stime nel report Camera dei Deputati – Cresme “Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione“, evidenziano i benefici dei due Ecobonus fiscali al 50 e 65% rispetto ai precedenti 36 e 50%.
Più interventi
Nel 2010-2011 il valore totale degli investimenti oscillava fra 12 e 13 mld di euro, nel 2012 sui 14,5 mld e nel 2013 (primo anno in cui la maggiorazione ha effetto su 12 mesi) accelerazione a 19 mld (un punto di PIL). Le stime 2014 vedono il trend proseguire con 19,5 mld di investimenti stimati. Poi, nei due anni successivi (l’incentivo scenderà progressivamente fino al 36% nel 2016) gli investimenti seguono la curva dei 14 mld nel 2015 e dei 10 mld nel 2016. Nel 2013, a pesare di più è il Bonus ristrutturazioni: 14,5 miliardi contro i 4,5 del Bonus Energia. Anche questo trend proseguirà nel 2014: 15,1 miliardi di investimenti per i lavori edilizi mentre gli interventi di riqualificazione energetica si attesteranno a livello di 4,5 miliardi.
Più posti di lavoro
Il biennio 2012-2013 ha visto una crescita degli occupati nel settore: dai 117mila occupati diretti del 2011 (176mila calcolando anche l’indotto), si è passati a quota 144mila (216mila contando anche l’indotto) del 2012. L’incremento maggiore è nel biennio 2013-2014, in cui gli incentivi sono per l’intero periodo al valore massimo: occupati diretti in entrambi i casi sopra quota 190mila, che salgono sopra 280mila unità con l’indotto. Nel 2015, si scende a 141mila, nel 2016 a 103mila.
Il presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci sottolinea che i dati «confermano il contributo fondamentale che gli sgravi fiscali stanno dando allo sviluppo: una cifra superiore a un punto percentuale di PIL, che rappresenta una boccata di ossigeno per un settore importante come l’edilizia, che dal l’inizio della crisi ha perso oltre 500mila addetti e ha visto chiudere 12mila imprese». Consulta il report integrale.