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Vertice di maggioranza su Riforma IMU e aumento IVA

di Barbara Weisz

9 Luglio 2013 17:56

Saccomanni fiducioso sull'accordo per la Riforma IMU: ipotesi più gettonate, finanziamento del rinvio IVA al 22% e richieste delle imprese, anche su cuneo fiscale e pagamenti PA.

Alla vigilia del vertice di maggioranza il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni (il premier Enrico Letta sarà impegnato in un question time alla Camera) sfodera ottimismo su un accordo sulla Riforma IMU nonostante il richiamo UE che suona come un veto allabolizione dell’imposta sulla prima casa.

Ipotesi Riforma IMU

  • Cancellazione IMU prima casa solo per il 2013, magari in vista di una “service Tax” (ipotesi inserita nel Dl 54/2013) che riformi l’imposta sugli immobili inglobando anche la Tares sui rifiuti.
  • Franchigia esenzione di 600 euro per arrivare ad una netta riduzione della platea di contribuenti tenuti a pagare l’imposta (80% dei contribuenti) con effetto contenuto sulle casse dello Stato (il 29% dell’IMU 2012 sulla prima casa è imputabile a versamenti superiori a 600 euro).
  • Esenzione su valori catastali o di mercato, con effetti non prevedibili finché non sarà avviata la riforma del Catasto.
  • Esenzione in base al nucleo familiare, considerando vani o metri quadri e numero di residenti nell’abitazione.

Fra le poche certezze, il capitolo capannoni industriali, intervento è già anticipato nel testo del Dl di sospensione della prima rata IMU sull’abitazione principale: in vista ci sono forme di deducibilità su capannoni e terreni produttivi.

Per il resto, l’asticella continua ad oscillare fra abolizione IMU prima casa chiesta dal Pdl e rimodulazione caldeggiata da Pd e Scelta Civica (approfondisci il dibattito).

Qui si inserisce il richiamo europeo: «sono sicuro che il governo italiano prenderà seriamente in considerazione le raccomandazioni», dichiara il commissario all’Economia, Olli Rehn, riferendosi a un documento in cui Bruxelles suggerisce di spostare l’imposizione fiscale da lavoro e imprese a tasse indirette e proprietà. Quindi, non propriamente una presa di posizione a favore dell’abolizione dell’IMU, anzi (leggi il parere del FMI sull’abolizione IMU).

L’impegno del governo è di mettere a punto al riforma entro Ferrogosto ( leggi qui) e comunque il decreto 54/2013 impone di farlo entro il 31 agosto, altrimenti il 16 settembre scatta il pagamento della prima rata IMu per coloro che non hanno fatto il versamento in giugno.

IVA e Lavoro

Nel frattempo il governo deve anche pensare a finanziare il rinvio a ottobre dell’aumento IVA al 22% (leggi qui).
Allo stesso tempo, esiste ancora la possibilità di proroga ulteriore l’incremento dell’aliquota, anche se gli aumenti fiscali previsti per compensare la mazzata IVA fanno molto discutere (approfondisci le misure per finanziare il rinvio IVA).

Sul fronte delle imprese, intanto, la maggioranza deve provare a mediare tra le diverse istanze delle PMI (avanti su sgravi IMU e IVA) e di Confindustria (la priorità è il cuneo fiscale sul costo del lavoro).

Le PMI di Rete Imprese Italia insistono sulla loro linea tradizionale: «evitare l’aumento dell’Iva e abbattere l’Imu sugli immobili strumentali delle imprese, come capannoni, negozi, alberghi, laboratori», il presidente pro-tempore Ivan Malavasi confida che «l’esecutivo in questa fase si concentri prioritariamente su questi due provvedimenti e che rapidamente si arrivi a una positiva conclusione su entrambe le questioni» e sottolinea che «il mondo dell’artigianato, della piccola impresa, dell’impresa diffusa e del terziario di mercato ora attende i risultati».

Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, insiste invece su un altro punto: «la nostra idea l’abbiamo già esplicitata. Ancora prima di Imu e Iva ci sono due interventi più urgenti da fare: il pagamento dei debiti della PA e il cuneo fiscale del lavoro».

Qui c’è da regitrare un’iniziativa inconsueta: un invito a cena, nella sede confindustriale di Via Veneto a Roma, per i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, e i presidenti di tutte le commissioni parlamentari. Un incontro informale con le istituzioni, insomma, per impostare un dialogo sui temi più cari alle imprese, al quale il presidente della commissione Vigilanza Rai, Roberto Fico (M5S) ha dichiarato l’intenzione di non partecipare, ritenendo il Parlamento la sede più opportuna di discussione.