Fisco, credito, semplificazione e lavoro: sono le quattro priorità per la crescita indicate dalle PMI di Rete Imprese Italia all’assemblea annuale 2013. Al Governo si dice “Adesso tocca a voi“, come recita l’emblematico titolo del manifesto, e il concetto è stato ampiamente ribadito dal presidente, Carlo Sangalli: «le imprese, da sole, non ce la fanno più».
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Emergenza numero uno: le tasse. Le istituzioni politiche dovrebbero avviare, da subito, «un processo realistico ma determinato di riduzione dei livelli record di pressione fiscale». Va evitato il «micidiale combinato» di un’estate che rischia di vedere l’aumento di un punto dell’IVA, il debutto della TARES e il pagamento dell’IMU.
Dunque, le PMI tornano a insistere sul no all’aumento IVA di luglio, che fa parte dei programmi del governo ma sul quale al momento non ci sono tempistiche precise e quindi certezze. Per quando riguarda le altre due imposte di cui parla Sangalli, l’aumento TARES in realtà è slittato a dicembre (leggi qui), mentre sull‘IMU l’intervento atteso dal governo riguarda le prime case (leggi qui), non gli immobili delle imprese, che anzi rischiano una stangata.
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Per quanto riguarda il credito, chieste urgenti misure operative per facilitare l’accesso ai finanziamenti da parte delle PMI, ad esempio attraverso il potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia.
Bisogna anche proseguire sul rimborso dei debiti della PA alle imprese, impedendo che il decreto si trasformi in un ennesimo flop, e ampliando il meccanismo delle compensazioni.
Infine, avanti sulla strada delle semplificazioni (anche per evitare vicende come quella del Sistri), e per quanto riguarda il lavoro rivedere le restrizioni della riforma in materia di flessibilità in entrata, incentivare l’occupazione, dialogo fra le parti sociali.
Le imprese continueranno a battersi perché ci sia futuro, sottolinea Sangalli: «non ci arrendiamo e, nonostante tutto, ogni giorno ripartiamo. Prendere le giuste decisioni e rispettare gli impegni è quanto tutti noi chiediamo. Adesso tocca a voi, tocca alla politica scommettere su di noi».
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Una prima risposta positiva all’appello delle PMI arriva dal premier, Enrico Letta, intervenuto all’assemblea annuale: «siamo venuti per ascoltare e individuare priorità che saranno subito messe in azione», ha dichiarato, auspicando «un percorso comune, ascoltando e dialogando» per «far ripartire l’Italia».
L’impatto della crisi sulle imprese
La recessione in corso è più profonda e lunga di quelle del secondo scorso, sottolinea il report del Cer, Centro Europa Ricerche, su come uscire dalla crisi, presentato in occasione dell’assemblea di Rete Imprese Italia.
Ricetta consigliata: puntare maggiormente sulla crescita, fissando obiettivi più ambiziosi di quelli previsti dal DEF 2013, ad esempio un aumento medio del PIL di almeno lo 0,5% nel periodo 2014-2017, portandolo dall’1,4% stimato dal DEF in prossimità del 2%. In questo modo si recupererebbe il valore 2007.
Interventi concreti suggeriti:
- riduzione di un punto del tasso reale sui prestiti e contestuale riduzione di un punto della quota di IRES e IRAP sul PIL. Ne deriverebbe una spinta aggiuntiva agli investimenti pari a circa il 3% determinando una maggiore crescita economica di 0,7 punti (circa 33 miliardi di PIL). L’impulso sugli investimenti determinerebbe anche un iniziale aumento della produttività dello 0,5%.
- Eliminazione del fiscal drag: secondo le stime del CER il valore cumulato nel periodo 2007-12 è pari a 10 miliardi, e dal 2013 il valore annuo del drenaggio fiscale sarà pari a 3 miliardi.
- Recupero di efficienza della Pubblica Amministrazione, anche attraverso la riduzione dei prezzi dei servizi pubblici a cittadini e imprese.
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