Prestiti e mutui in Italia sono fra i più cari d’Europa, con interessi sopra la media. Lo rilevano Adusbef e Federconsumatori rielaborando i dati BCE e Banca d’Italia.
Privati e imprese italiane, dunque, per ottenere un finanziamento pagano il denaro più che negli altri paesi UE, pur a parità di Euribor.
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Il problema è noto: ad essere alto è lo spread applicato dalle banche italiane ai tassi su mutui e prestiti, nonostante l’effetto calmierante che avrebbero dovuto generare le iniezioni di liquidità della BCE, rese vane dagli aumenti.
E’ una sorta di spread dell’economia reale, che si riflette direttamente su imprese e privati: circa 119 punti base sui mutui e in 150 punti sui prestiti a dieci anni.
I prestiti alle imprese
Per quanta riguarda i prestiti alle imprese: il tasso medio applicato dalle banche a gennaio è stato del 3,62% (in leggera flessione), mentre in Germania 2,15% e in Francia 2,21%. Lo spread Italia Germania sui tassi alle imprese è quindi pari a 147 punti base.
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Più vicini ai livelli italiani i tassi spagnoli, che evidenziano un trend peggiore perché aumentano, ma restano comunque un po’ più bassi dei nostri: 3,16% tasso medio dei prestiti alle imprese.
I tassi sui mutui
Il tasso medio su un mutuo trentennale da 100mila euro è del 4,64%, mentre in Eurolandia è mediamente del 3,45%. Significa 69 euro in più su ogni rata mensile, 828 euro ogni anno, quasi 25mila euro per l’intero piano di ammortamento, mentre per un mutuo ventennale la differenza in euro sui tassi e poco più di 15mila.
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Su un prestito decennale, invece, la forbice fra Italia ed Europa si allarga: 7,56% il tasso medio italiano, 6,04% quello europeo. Ipotizzando un prestito da 30mila euro, in Italia si pagano 23 euro in più al mese, 276 euro all’anno, 2760 euro per 10 anni.
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* Immagine Shutterstock