Crisi, consumi e tasse: il conto delle aziende

di Barbara Weisz

11 Febbraio 2013 16:30

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Allarme Confesercenti e Confcommercio su consumi e tasse: fra IMU, TARES, IVA e IRPEF, 14 miliardi in più per le imprese, che chiudono a centinaia ogni giorno.

I bilanci delle imprese sono in sofferenza (redditi medi ridotti dell’11% fra il 2007 e il 2010) e si finisce per chiudere i battenti: fra commercio al dettaglio,  ristorazione e alberghi, nel 2012 hanno chiuso 253 imprese al giorno e nel 2013 si arriverà a quota 281 al giorno per un totale di 450mila unità.

=> Consulta i dati sulle chiusure d’impresa

E’ l’allarme lanciato da Confesercenti a margine della sua analisi “L’impresa presenta il conto“, che quantifica il peso  su imprese e famiglie di IMU, TARES ed IVA nel 2013.  Le aziende italiane pagano troppe tasse.

=> Leggi come aumentano le tasse nel 2013

Tasse 2013

Nel biennio 2011-2012 famiglie e imprese hanno pagato 40 miliardi in più di tasse.Nel 2013 fra TARES, aumento IRPEF, servizi pubblici locali e IVA al 22% da luglio si calcolano altri 10 miliardi di imposte. Se poi l’IMU resta così com’è, bisogna aggiungere altri 24 miliardi e il conto sale a 34 miliardi in più.

  • Aggravio per famiglie: 20 miliardi in totale, ovvero 800 euro per ogni nucleo.
  • Aggravio per imprese: 14 miliardi, ovvero 3mila euro per ogni azienda.

Consumi

Una sintesi dei dati Confesercenti: crolla di 35 miliardi la spesa delle famiglie nel 2012, (-4% sul 2011) con un trend in ulteriore calo di 10 mld nel 2013 (-1,2%). Significa 2mila euro in meno per famiglia in due anni, con un impatto sul PIL stimabile in 0,7 punti percentuali.

=>Leggi i dati sulla crisi nel Rapporto Eurispes 2013

Né sono più incoraggianti i dati del Rapporto “Consumi 2012” di Confcommercio: lo scorso anno la spesa delle famiglie si è contratta del 4% – peggio ancora dal record in negativo (-3%) del ’93 – registrando il dato più nero degli ultimi 50 anni. Settori più penalizzati: Auto (e mezzi di trasporto) -12%, carburanti -7%; vacanze -5,7%, alberghi -3,9%. Le uniche voci di consumo che invece cresceranno nel 2013 sono:

  • Elettrodomestici e TV: +2%.
  • Altri articoli ricreativi: +1,8.
  • Telefonia: +1,7%.
  • Piccoli elettrodomestici: + 0,9%.
  • Servizi postali: +0,5%.

Per il 2013 è atteso un nuovo calo generale dell’1% con riflessi negativi anche sull’occupazione: oltre 430mila posti persi nel biennio 2012-2013, che si sommano al milioni di posti persi fra il 2008 e il 2011. Riflessi sul PIL: il -2,1% del 2012 riporta le lancette della crescita indietro di dieci anni.

Le richieste delle imprese

  • Taglio IRPEF per redditi medio bassi e IRAP per PMI (scopri le proposte dei partiti su IRPEF e IRAP).
  • Niente IVA al 22%.
  • Abolizione IMU prima casa e immobili strumentali d’impresa (leggi le proposte dei partiti sull’IMU).
  • Revisione della riscossione coattiva dei debiti tributari favorendo la reteazione.
  • Revisione TARS.
  • Sostegno ai Confidi per il credito alle imprese.
  • Meno costi sul lavoro e meno burocrazia.
  • Meno costi a carico delle imprese per l’utilizzo della moneta elettronica.
  • Più negozi di vicinato per città più sicure.
  • Aperture domenicali dei negozi solo quando serve e competenze alle Regioni.
  • Sostegno alle start up.
  • Nuove norme su pagamenti e contratti per i prodotti agricoli e alimentari.
  • Più infrastrutture per il Turismo.

=> Confronta con il piano di Confindustria al 2018

=> Confronta con il piano per la crescita di Rete Imprese Italia