Una contro-manovra finanziaria da 29 miliardi di euro in circa 60 proposte su fisco, ambiente, lavoro, imprese e sviluppo. E’ la quattordicesima “Controfinanziaria” di Sbilanciamoci – associazione che riunisce economisti, giornalisti e ricercatori – che quest’anno dice no alla austerity selvaggia per uscire dalla crisi economica, pur destinando 5 milioni di euro alla riduzione del debito.
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L”impianto della “contro-manovra 2013” si basa su riforme fiscali e misure per la crescita: redistribuzione del reddito, tassazione di patrimoni finanziari e riduzione delle spese militari; misure contro la precarietà sul lavoro, incentivi alle PMI e per la ricerca nelle imprese, politiche sociali, e un magro capitoletto sulle pari opportunità (centri anti-violenza e consultori).
Vediamo una panoramica delle misure proposte.
Riforme fiscali
La parte fiscale è corposa, proporzionale all’attenzione posta sul tema dalle misure messe realmente in atto dal Governo dal Salva Italia in poi (analizzate nel dettaglio da questa contro-manovra).
- Tassa sui milionari: aliquota Irpef del 75% sui redditi sopra il milione di euro: gettito stimato, 1,4 mld.
- Progressività fiscale: Irpef al 45% per redditi sopra i 70mila euro, al 49% sopra i 200mila. Gettito: 1,2 mld.
- Dimezzamento addizionali Irpef di Comuni e Regioni per redditi fino a 20mila euro, aumento del 95% per i redditi sopra gli 80mila euro. Saldo aggregato uguale a zero, ma con un effetto redistributivo.
- Riduzione aliquote Irpef (2 punti) per i redditi sotto i 23mila euro, tassa al 50% sopra i 70mila euro, al 60% sopra i 150mila euro, al 70% sopra i 200mila euro.
- Revisione detrazioni e deduzioni in dichiarazione dei redditi, abolite per famiglie sopra i 70mila euro.
Misure anti-evasione
Diverse e articolate le misure antievasione che riguardano anche le imprese, ad esempio con la proposta di reintrodurre l’elenco clienti-fornitori per le imprese. Altre idee: limite ai pagamenti in contanti a 300 euro, reintroduzione del falso in bilancio, introduzione di una tassa patrimoniale con prelievo del 5‰ sui patrimoni sopra i 500mila euro e correzioni progressive. Gettito: 10,5 mld di euro.
Rendite finanziarie: tassa al 23%. Gettito: 2 mld di euro.
Rimodulazione IMU
Misure in direzione dell’equità, senza produrre maggiori entrate (anzi, spesa: 500 mln di euro).
- Abolizione prime case con valore catastale fino a 300mila euro.
- Incremento del 10% per immobili oltre 500mila euro, del 20% sopra il milione.
- Tassa aggiuntiva su ville di pregio e castelli (categorie catastali A8 e A9) intorno ai 200-250 euro in più per vano rispetto all’IMU. Gettito: 150 mln di euro
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Lavoro e Impresa
Credito d’imposta per le aziende che trasformano parasubordinati e contratti a tempo determinato in assunzioni a tempo indeterminato (stanziamento di 2 miliardi di euro, per regolarizzare 500mila precari) e per imprese che assumono ricercatori per un periodo fino a 18 mesi (costo di 100 milioni di euro per l’assunzione di 4mila ricercatori).
C’è anche una tassa sul lavoro interinale: 100 euro (da pagare dalle società interinali) per ogni somministrazione. Per le imprese, riduzione della deduzione dei costi per il lavoratori a progetto (al 90% dall’attuale 100%). Il tutto, varrebbe 100 milioni di euro.
Varie misure di sostegno al reddito: 14esima mensilità per i pensionati sotto i mille euro lordi mensili, reddito minimo d’inserimento per disoccupati e persone senza ammortizzatori sociali, indennità di disoccupazione per sei mesi all’80% della retribuzione per i co.co.pro. mono-committenti sotto i 23mila euro l’anno, recupero del fiscal drag (rapporto inflazione/redditi). Tutte queste misure costerebbero 5 miliardi di euro.
Pensioni: diritto di cumulo per i co.co.pro di pensione sociale e contributiva.
Incentivazione piccola impresa: 500 milioni di euro per incentivi, crediti e finanziamneti alla piccola imprenditoria, soprattutto nelle aree svantaggiate. Impatto previsto: oltre 4mila piccole imprese e circa 20mila posti di lavoro legati all’economia locale.
Creazione di Distretti per l’economia solidale, sostegno alle forme di acquisto solidale (Gas, gruppi di acquisto solidale), incentivi alla finanza etica.
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Altre misure
Ci sono molte misure ambientali (acqua e beni comuni, canoni aggiuntivi per le concessioni di acque minerali, efficienza energetica nella PA, promozione impianti fotovoltaici, messa in sicurezza del territorio). Fra le altre, c’è una misura che propone di raddoppiare, per le aziende distributrici di energia, la quota obbligatoria di risparmio energetico, abbattendo invece completamente l’Iva per l’installazione del solare termico e consentendo la totale detrazione dalla dichiarazione dei redditi delle spese per l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria.
Si propone anche di estendere a tutte le fonti rinnovabili il meccanismo del Conto Energia (oggi applicato solo al fotovoltaico), modulando le tariffe incentivanti a seconda di fonte di energia, taglia dell’impianto, tecnologia e qualità ambientale.
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Ancora: riduzione stanziamenti grandi opere a favore del potenziamento dell’esistente, promozione forme di mobilità sostenibile (piste ciclabili, car sharing, progetti di mobility management, veicoli elettrici), potenziamento trasporto pubblico locale, razionalizzazione dell’uso dell’auto privata.
Ampio capitolo dedicato alla riduzione delle spese militari e all’incentivazione di corpi e istituzioni per la pace.
Politiche sociali: asili nido, sostegno sociale all’affitto e all’edilizia pubblica, misure varie per l’inclusione dei cittadini stranieri. Misure varie a sostegno della sanità e dell’istruzione pubblica.
C’è anche un capitoletto relativo alle Pari Opportunità. Due proposte: 50 milioni di euro per realizzare nuovi centri antiviolenza in tutte le regioni, potenziamento dei consultori. Forse, a questo proposito, ci si potrebbe chiedere: tutto qui? Nulla sullo spread uomo–donna e sulla riduzione del gender gap nelle mondo del lavoro, nelle istituzioni, nella finanza, e via dicendo (temi al centro dell’agenda economica internazionale un po’ ovunque, peraltro).
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A proposito di finanza, uno spunto di riflessione: nella parte introduttiva della contromanovra, dedicata a “un’altra strada per l’Europa” e in quella su “giustizia e legalità fiscale”, si criticano gli squilibri finanziari che hanno caratterizzato gli ultimi anni di crisi e c’è anche una presa disposizione a favore della Tobin Tax. Ma nelle misure previste, la tassa sulle transazioni finanziarie non c’è (come detto, c’è invece la tassazione sui patrimoni) e non ci sono misure relative alla regolamentazione delle transazioni finanziarie.