SOS tasse, occupazione e cattiva politica per i giovani industriali

di Barbara Weisz

26 Ottobre 2012 15:00

La tassazione su imprese e famiglie ha raggiunto livelli da confisca: i giovani industriali dicono basta all'austerity e invocano merito, trasparenza e legalità, con misure che creino crescita, produttività, occupazione, scolarità e welfare.

I giovani di Confindustria si schierano contro la castavia i ladri e gli ignoranti dalla politica»), la pressione fiscale (che assume i contorni di una confisca e la disoccupazioneperdiamo 2mila occupati al giorno»): così il presidente dei giovani industriali, Jacopo Morelli, in apertura del tradizionale meeting di Capri. 

Presenti Elsa Fornero e Mario Monti, alla due giorni il focus è sulla crisi delle imprese attive, la mancanza di sviluppo delle start up e la perdita di competitività.

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Troppe asse

«Il peso della pressione fiscale per chi le paga onestamente è cresciuto cosi tanto da diventare una confisca» tuona Morelli. Parole dure ma necessarie a «trasmettere l’esasperazione che rimbomba nei capannoni vuoti, negli uffici dismessi, nelle case di quelle famiglie che non possono permettersi più di fare piani per il futuro».

Pressione fiscale al 45% del PIL nel 2012, cuneo fiscale e contributivo al 53% contro una media europea del 41% ed oneri per le imprese italiane quest’anno superiori al 68%.

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Conclusione:  «dovere morale di ridare subito fiducia al Paese abbassando in maniera sostanziale la pressione fiscale su chi lavora e sulle imprese che reinvestono». Basta con l’equazione «prima recuperiamo il sommerso poi riduciamo le tasse», perché «con questa promessa si è arrivati a far pagare a lavoratori e imprese un livello di tributi che strangola».

E sulle misure previste dalla Legge di Stabilità c’è una analoga bocciatura, perchè il taglio IRPEF sarà vanificato dall’aumento IVA:

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Via i ladri della politica

Qui si inserisce un vero e proprio atto d’accusa alla politica: «via ladri, ignoranti e incapaci», per tornare a crescere  «servono persone responsabili, preparate, all’altezza del compito», che vista la crisi in atto è serio. E ancora: «siamo disgustati dall’idea della carica pubblica come scorciatoia per arricchirsi. Ci ribelliamo a questo degrado. Basta con l’umiliazione delle coscienze civili. Le nostre parole d’ordine sono sempre state: merito, trasparenza e legalità».

Quindi, i partiti selezionino meglio «chi dovrà rappresentare gli italiani» e condividano «le responsabilità delle eventuali violazioni civili e patrimoniali commesse dai loro esponenti» partendo dal presupposto che «anche la mancata vigilanza è una colpa».

SOS giovani e occupazione

Il focus sui giovani, anche imprenditori, deve essere una priorità: presto Confindustria presenterà una serie di proposte concrete per risolvere l’emergenza lavoro e il dramma della disoccupazione giovanile.

I giovani, dice Morelli, intendono costruire un’Europa più solida. E lancia una vera e propria sfida: basta austerity, si facciano passi avanti su crescita, produttività, occupazione, scolarità e welfare.  Ci vogliono «un fisco comune nei principi fondamentali, regole del lavoro standard, un’istruzione di uguale livello e infrastrutture integrate».

Il «Piano della Commissione per il rilancio dell’industria europea, fatto di investimenti in tecnologie per le produzioni pulite, per l’agenda digitale, per la realizzazione di reti intelligenti, è un buon primo passo. Ne attendiamo l’attuazione».