Crescita: Monti nega critiche ed esige sforzi da imprese e sindacati

di Barbara Weisz

Pubblicato 11 Settembre 2012
Aggiornato 3 Settembre 2015 09:58

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Il premier Mario Monti chiede più impegno a imprese e sindacati contro la crisi e spedisce al mittente le critiche sui mancati tagli alla casta e sul calo della domanda causato dalle riforme: la Cgil minaccia sciopero generale.

Cuneo fiscale, detassazione tredicesime e incentivi ai premi di produttività: sono i temi al centro dell’incontro fra Governo e sindacati, dopo quello fra Esecutivo e imprese.

A poche ore dal vertice, Monti si è “scaldato” , in occasione dell’apertura di “Milano Unica“, il Salone Italiano del Tessile, mettendo  le mani avanti sugli effetti negativi dalle recenti riforme (riforma delle pensioni e spending review)  in termini di consumi e occupazione – «solo uno stolto può pensare di incidere su elementi strutturali che pesano da decenni senza provocare, almeno nel breve periodo, un rallentamento dovuto al calo della domanda»  – negando anche di aver risparmiato la casta dalla scure dei tagli – «la casta siamo tutti noi italiani abituati a dare prevalenza ai particolari e che poi ci lamentiamo se il generale funziona male».

Il premier chiede poi a imprese e sindacati «uno sforzo congiunto»: «ci chiediamo se siano stati fatti tutti gli sforzi necessari per mettere in atto gli accordi del 28 giugno 2011», riferendosi all’intesa fra le parti sociali sulla contrattazione di secondo livello.

Inoltre, per sciogliere il nodo dello «spread di produttività» che vede l’Italia fanalino d’Europa, inoltre, fra le ricette proposte da Monti c’è la «modernizzazione» dei rapporti fra sindacati e imprese.

Le imprese

Per il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi per affrontare la sfida della crescita «serve un tavolo strategico per definire le priorità nei settori e nei mercati: lo vogliamo fare insieme al Governo perché è una strada che crea opportunità di crescita senza oneri aggiuntivi».

Silvio Albini, presidente di Milano Unica, ha ricordato i problemi che gravano sulle imprese: «pressione fiscale, costo del lavoro, bollette record».

I sindacati

La Cgil chiede impegni su reddito e lavoro. Sul reddito, auspica una riforma fiscale che vada nel senso della patrimoniale, per quanto difficile da realizzare a fine legislatura. Spinge con più decisione sulla proposta di detassare le tredicesime di dipendenti e pensionati e, sul fronte del lavoro, chiede al Governo di riunire i vari tavoli con le tante vertenze aperte, partendo dall’Alcoa.

Senza risposte adeguate annuncia uno sciopero generale.

La Cisl insiste a sua volta sulla detassazione dei premi di produttività ed anche la Uil chiede intererventi di detassazione, anche per evitare un autunno troppo caldo.