Il Decreto di Spending Review ha ottenuto il via libera al Senato nel suo iter di conversione in legge. Il suo testo unitario comprende :
- DL 6 luglio 2012, n. 95 (revisione spesa pubblica);
- DL 27 giugno 2012, n. 87 (efficientamento, valorizzazione e dismissione del patrimonio pubblico, razionalizzazione dell’amministrazione economico-finanziaria e rafforzamento del patrimonio delle imprese bancarie).
I tagli nella PA
Oltre alle riduzioni di spesa per la PA, sono previste: dismissioni di beni pubblici mobili con un programma di efficientamento delle procedure; razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi; riorganizzazione del sistema giudiziario; nuove regole e costi per l’utilizzo degli spazi.
Notevoli risparmi arrivano anche dalla riduzione della spesa per il personale della PA (- 10% dipendenti e – 20% dirigenti pubblici): nei casi di soprannumero verranno avviate forme di mobilità e pensionamento. Per le retribuzioni degli amministratori di Enti pubblici (anche delle aziende partecipate dallo Stato, non quotate) sono stati fissati limiti massimi, che non potranno superare il trattamento economico del primo presidente di Corte di cassazione (300mila euro annui).
Soppressi gli enti di vigilanza COVIP (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) e ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo) per confluire nell’IVARP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni e sul risparmio previdenziale). Per l’AAMS è prevista una integrazione, entro il 1° dicembre 2012, nell’Agenzia delle Dogane, mentre l’Agenzia del Territorio convoglierà nell’Agenzia delle Entrate.
Le Province subiranno un processo di riordino: i nuovi enti dovranno avere almeno 350.000 abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2.500 chilometri quadrati.
Aumenti fiscali
Il risanamento dei conti pubblici prevede anche aumenti fiscali come quelli praticati sulle tasse universitarie a carico di studenti fuori corso. Ad aumentare sarà anche l’IRPEF nelle Regioni sottoposte al piano di stabilizzazione finanziaria per non aver rispettato il Patto di stabilità, che potranno disporre l’anticipo al 2013 della maggiorazione dell’aliquota dell’addizionale regionale IRPEF fino ad un massimo del +1,1%.
Aumento IVA del 2%, come previsto dal D.L. n. 201 del 2011 (manovra finanziaria Monti) ma posticipato al 1° luglio 2013 (invece del 1° ottobre 2012), e fino al 31 dicembre 2013. Poi, dal 1° gennaio 2014 le aliquote verranno ricalcolate con un incremento dell’1%. Ma è ancora possibile che l’aumento dell’IVA di luglio 2013 venga scongiurato grazie a maggiori entrate derivanti dall’attuazione del programma di razionalizzazione della spesa e dall’eliminazione o riduzione di regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale che verranno indicati con la legge di stabilità 2013.
Per le sanzioni amministrative in caso di pratiche commerciali scorrette, previste dal codice del commercio, l’importo massimo viene innalzato a 5 milioni di euro.
Altre misure
Modificata la disciplina per la certificazione dei crediti con la PA e le disposizioni per le società in house (scioglimento o privatizzazione, composizione dei consigli di amministrazione, selezione competitiva per l’individuazione di beni e servizi strumentali all’attività della PA, limiti di assunzione, divieto di arbitrati).
Inserita nella Spending Review la deroga ai fini dell’applicazione della riforma delle pensioni precedente a quella del ministro Fornero per altri 55.000 lavoratori esodati.
Finanziamenti agevolati vengono invece concessi su richiesta per la riparazione, il ripristino o la ricostruzione degli immobili di edilizia abitativa, ad uso produttivo e per servizi pubblici e privati, colpiti dal sisma emiliano del 20 e 29 maggio 2012.
Stanziati infine 400 milioni di euro per l’anno 2013 a favore di misure di sostegno al settore dell’autotrasporto merci.