L’applicazione dell’IMU comporta particolari difficoltà per le PMI dell‘Edilizia: la nuova tassa rischia di avere un impatto devastante per gli imprenditori del settore Costruzioni. Fra le questioni più dibattute spicca quella degli immobili invenduti, su cui a pagare l’IMU sono le imprese edili.
Si guarda dunque al Decreto Sviluppo come ancora di salvezza, perché con ogni probabilità conterrà la temporanea esenzione IMU per le nuove costruzioni.
Esenzione IMU in Edilizia
Nel Decreto Sviluppo è attesa l’esenzione IMU per le nuove costruzioni per almeno tre anni, con la possibilità di estendere l’agevolazione fino a cinque anni.
La relazione tecnica del Governo prevede una ricaduta positiva per l’indotto pari a 100 milioni di euro.
In particolare, la misura produrrebbe un risparmio per le imprese circa 35,1 milioni di euro l’anno di tasse IMU, cifra che potrebbe piuttosto essere destinata a investimenti produttivi utili al rilancio del settore.
Le agevolazioni sull’imposta municipale per costruttori e PMI del settore servono per compensare il peso dell’IMU su immobili invenduti ed aree fabbricabili. La crisi economica, infatti, fra problemi di liquidità e di finanziamento, ha già penalizzato le imprese dell’Edilizia (dati ISTAT: -2,5% numero imprese, -6,2% l’occupazione), che con la nuova imposta sugli immobili rischiano ora di finire al collasso.
Agli immobili invenduti e ai terreni fabbricabili si applica infatti l’aliquota IMU più alta, ossia quelle sulle “seconde case” dello 0,76% e che i Comuni possono incrementare fino all’1,06%.
Tutto questo in un momento in cui il mercato immobiliare è in crisi: il rapporto dall’Agenzia del Territorio ed Assilea-Associazione Italiana Leasing sulle compravendite di immobili con destinazione terziaria segna -2,1% nel 2011 (61.845 unità immobiliari scambiate). Il calo riguarda il Terziario e il Commerciale (rispettivamente a -5,1% e -3,3%).
L’IMU pesa da una parte sui possibili acquirenti, deprimendo la domanda e dall’altra sulle aziende su cui grava anche ‘impossibilità di recuperare l’IVA sull’invenduto.
Altre agevolazioni
Altri 225 milioni di euro, previsti dall’atteso Piano nazionale delle Città verrebbero invece indirizzati a «operazioni di riqualificazione e trasformazione urbana caratterizzate da elementi concreti di fattibilità».
Tra gli ulteriori interventi in cantiere in ambito Infrastrutture (nel DL Sviluppo o in un provvedimento a parte) , ne segnaliamo uno che riguarda le compravendite: attesa un‘imposta di registro più leggera per gli acquisti di abitazioni fino a 200mila euro (detrazione sull’imposta lorda, che coprirebbe il 100% sul valore fino a 100mila euro, ripartita in dieci quote annuali), che renderebbe disponibili nel settore immobiliare circa 144 milioni di euro all’anno.
Di contro, l’IVA verrebbe ripristinata per cessioni e locazioni di nuove costruzioni (attualmente c’è l’esenzione oltre i cinque ani).
Infine si ricorda che fra le misure per l’Edilizia è previsto la detrazione IRPEF del 50% (dall’attuale detrazione 36%) per spese di ristrutturazione edilizia e del tetto di spesa a 96.000 euro (da 48mila).
Il bonus 55% per gli interventi di riqualificazione energetica potrebbe essere prorogato per un anno o portato a regime, nel qual caso è possibile un abbassamento al 50%.
Il Governo, infine, ha appena emesso un decreto per prorogare le scadenze di giugno relative agli appalti, evitando il rischio di blocco delle gare, mentre per le grandi opere in arrivo ci sono i project bond, con un trattamento fiscale di favore del 12,5%, come quello dei titoli di stato.