La recessione in atto ha portato il Governo a rivedere al ribasso le stime sul PIL 2012 ma la correzione del DEF (Documento di Economia e Finanza) potrebbe essere più ottimista rispetto al -1,3% previsto per fine anno dall’Unione Europea.
Lo ha preannunciato il sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo: «speriamo, con il DEF di fare un po’ meglio del -1,3%, siamo un po’ più ottimisti». Le certezze si avranno mercoledì 18 aprile al prossimo Consiglio dei Ministri.
Agenda condivisa
Certo è che la recessione in Italia e i provvedimenti per la crescita sono strettamente legati, e iscritti in un percorso necessariamente essere condiviso fra forze politiche, come dimostra la fitta agenda di Monti.
Il 17 aprile il premier incontra i tre segretari di maggioranza, Angelino Alfano, Pierferdinando Casini e Pierluigi Bersani (ABC) per discutere della situazione economica a 360 gradi: riforma del lavoro: provvedimenti fiscali e per la crescita.
Il vertice tra il premier Mario Monti e i leader della maggioranza servirà a fare il punto sulle prospettive di crescita e ad affrontare quello che si profila come il prossimo passo del Governo Monti: un provvedimento per lo sviluppo, da ultimare entro la scadenza elettorale amministrativa del prossimo 6 maggio.
Obiettivi di crescita
Il titolare degli Affari Europei Enzo Moavero Milanesi ha dichiarato che l’Italia centrerà gli obiettivi già indicati per il 2012 e il 2013: «pensiamo di raggiungerli nel modo annunciato». Gli obiettivi rimangono invariati: ci possono essere variazioni ma non tali da determinare un cambiamento del quadro generale» ha spiegato. Il rapporto deficit-PIL stimato per quest’anno è pari all’1,6%, mentre scenderà allo 0,1% nel 2013.
Moavero ha annunciato che il 18 aprile, il Governo presenterà un piano nazionale delle riforme che verrà poi inviato a Bruxelles entro fine mese. Si tratta di una documento che conterrà «indicazioni concrete» sulle cose importanti da fare «nell’immediato e negli anni a venire».
Misure per lo sviluppo
E siamo alla crescita, l’altro tema caldo del momento. Ne ha abbondantemente parlato, fra gli altri, il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, sottolineando che «la bacchetta magica non c’è» ma che per «mantenere la barra al centro» bisogna «proseguire sulla strada delle riforme», ed è questa la strategia del Governo.
Il 19 aprile ci sarà l’incontro del Governo, ABI (banche) e imprese per trovare una soluzione al problema del ritardo nei pagamenti dalla PA. Passera si è detto fiducioso sulla «disponibilità da parte delle banche di mettere parecchie decine di miliardi». Fra le misure allo studio, secondo le anticipazioni, quella della concessione di crediti “pro solvendo” (in base alla quale è l’impresa a rispondere dell’eventuale inadempienza).
Come è noto, il tema è particolarmente caro alle PMI, che vantano circa 70 miliardi di crediti nei confronti della PA. Ipotizzata anche il ricorso del Fondo di Garanzia per le PMI (400 milioni), solo per i crediti dall’amministrazione centrale.
Un altro argomento caro alle PMI al centro della riunione del 19 aprile è lo stanziamento di cinque miliardi di euro da parte della banche a favore delle imprese, in particolare per investimenti a cinque anni, operazione che sarebbe possibile sfruttando la liquidità fornita dalla Bce con le due operazioni di rifinanziamento di dicembre e del febbraio scorso.