Investire in tempo di crisi è difficile, le imprese lo sanno e si comportano di conseguenza, cercando di non perdere di vista l’innovazione di processo e prodotto: il budget delle aziende per gli investimenti nel 2011 è stato pari al 2% del fatturato (dunque più basso del 5% del 2010) ma c’è un 20% di imprenditori che mira a investire ancora, anche se quasi la metà delle imprese prese in esame (48,6%) nel 2012 non intende effettuare alcun investimento: sono alcuni dei risultati emersi dall’indagine «Crisi e impresa 2012», realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza su un campione di circa mille aziende lombarde, basata su dati ISTAT e Registro Imprese.
Investimenti in innovazione
Investimenti in calo nel 2011, dunque, ma concentrati su innovazione e acquisto di macchinari, opzione scelta dal 19,4% del campione. Seguono a distanza la comunicazione di prodotti e servizi (9,5%), lo sviluppo di politiche commerciali e distributive (7,4%), la formazione (5,1%) e, sotto il 5%, organizzazione produttiva, capitale umano e organizzazione del personale.
Una curiosità: in Lombardia gli imprenditori più innovativi, ovvero che prevedono di investire maggiormente in questo 2012, sono quelli di Varese, Bergamo e Como, mentre quelle che destineranno meno risorse all’innovazione sono le aziende di Brescia.
Accesso al credito
La cosa di cui gli imprenditori ritengono di avere maggiormente bisogno, escludendo l’accesso al credito, per affrontare la crisi è la creazione di nuove linee di prodotto/servizi per diversificare il portafoglio ordini, 17,7%, seguita dall’acquisto di macchinari e nuove tecnologie, 12,6%, e dall’innovazione di processo, 7,3%.
L’innovazione, sottolinea Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza, «non è solo monopolio delle grandi aziende ma riguarda tutte: le micro, piccole e medie imprese». Ed è «una condizione indispensabile per garantire continuità all’impresa dal momento che, in questa fase di seconda globalizzazione, le tecnologie evolvono rapidamente e l’imprenditore necessita di strumenti sempre più avanzati per interpretare il cambiamento».
SbaLombardiaLab
L’innovazione è comunque al centro di molteplici iniziative sia da parte delle Camere di Commercio.
Come SbaLombardiaLab, “Innovarsi per crescere: idee a confronto”, in collaborazione con Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia, un focus group interattivo che, attraverso le testimonianze degli imprenditori, mette a confronto le idee più innovative dei diversi settori.
Un progetto dedicato alle problematiche delle piccole e micro imprese per creare condizioni più favorevoli alla crescita, che si sviluppa attraverso un ciclo itinerante di incontri, al termine dei quali vengono redatti dei papers da consegnare alla Commissione UE perché, nell’ambito dello Small Business Act, implementi politiche per le micro, piccole e medie imprese.
Inno2days
Ci sono poi gli incontri Inno2days organizzati con Innovhub Stazioni Sperimentali per l’Industria: incontri interattivi tra esperti di innovazione, testimonial e imprenditori e un Business Game che premia le migliori idee innovative delle imprese partecipanti con un Access Point, un dispositivo che permette di collegarsi ad una rete Wi-Fi.
Il tutto, all’interno del progetto europeo che coinvolge la rete Enteprise Europe Network. Nell’ambito degli Inno2days (l’ultimo si è svolto il 6 marzo a Milano) viene offerta gratuitamente una consulenza sulle possibilità di accesso ai finanziamenti riguardanti progetti innovativi nelle aziende.
Ricerca e formazione
Ma non è certo solo il sistema camerale a promuovere iniziative per l’innovazione. Confapi, Confederazione della piccola e media impresa, Nomisma, società di studi economici, e l’Università Mediterranea Lum-Jean Monnet hanno sottoscritto un accordo per sviluppare interventi condivisi in materia di ricerca, formazione informazione, analisi e studio su tutto ciò che ruota attorno alle piccole e medie imprese.
Previsti, fra l’altro, percorsi di affiancamento per gli imprenditori, passando per l’analisi e la ricerca, ma anche momenti formativi. Fra le priorità del progetto, lo sviluppo della cultura dell’innovazione e del trasferimento tecnologico nelle Pmi.
«È paradossale che nel nostro Paese oltre il 95% del sistema produttivo italiano sia pressoché trascurato dal mondo della ricerca» sottolinea Paolo Galassi, Presidente di Confapi, che aggiunge: «per questo si sentiva l’esigenza di rimettere al centro la vera economia reale, non solo studiando ma anche sostenendo concretamente le esigenze delle Pmi, nell’ottica di una maggiore competitività del Sistema Italia».