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Il ritorno della crisi: fiducia imprese a picco

di Francesca Vinciarelli

28 Febbraio 2012 10:06

Le imprese del manifatturiero soffrono ancora la crisi economica e questo incide sul clima di fiducia registrato dall'Istat, migliore la situazione delle imprese dei servizi e del commercio al dettaglio.

La crisi economica continua ad abbattersi sulle imprese italiane: dopo un altalena di speranze di ripresa e nuovi tonfi della domanda, i mercati mostrano ancora grave stagnazione e le misure della politica italiana non sembrano più riuscire a infondere coraggio alle imprese che, dopo il Governo Berlusconi, guardavano a quello tecnico di Monti come ancora di salvezza; ma la crisi – eco di una congiuntura globale troppo complessa da arginare oltre confine – continua a condizionare la politica economica del Paese, che lotta per raggiungere il pareggio di bilancio anche e scapito delle imprese, sommerse dalla pressione fiscale e da una stretta creditizia che forse soltanto la nuova moratoria sui debiti delle Pmi riuscirà a lenire.

Se la crisi persiste e le speranze di uscirne sono flebili, la fiducia delle imprese non può che risentirne. Lo confermano gli ultimi dati Istat relativi al mese di febbraio: l’indice destagionalizzato del clima di fiducia del settore manifatturiero scende a 91,5 (a gennaio l’indice era di 92,1). In controtendenza invece le imprese dei servizi e del commercio al dettaglio, dove si registra un clima di fiducia in miglioramento.

Imprese manifatturiere

A pesare sulla fiducia delle imprese del manifatturiero, che scende ai minimi dal 2009, i giudizi sugli ordini, passando da -32 a -36. Vanno meglio le attese sulle produzioni e sulle scorte di magazzino.

Più in particolare l’indice del clima di fiducia diminuisce sia nei beni di consumo (passando da 93,8 a 93,5), che nei beni intermedi (da 91,6 a 91,3), che nei beni strumentali (da 90,1 a 88,6).

A livello territoriale il calo della fiducia si avverte ovunque: nel Nord-Ovest si passa da 96,6 a 95,6, nel Nord-Est da 89,7 a 88,6 e nel Centro da 91,4 a 91,3. Stessa sorte per i giudizi sugli ordini tranne nel Mezzogiorno con -42 stabile da gennaio. Calano i saldi sulle scorte di magazzino nel Nord-est, nel Centro e nel Mezzogiorno, ma aumentano nel Nord-Ovest. Migliorano in generale invece le attese di produzione.

Imprese di costruzione

Per quanto riguarda le imprese di costruzione il clima di fiducia a febbraio è piuttosto stabile passando a 82,5 da 82,4 di gennaio. Peggiorano, passando da -47 a -50 i giudizi sugli ordini e/o sui piani di costruzione, mentre migliorano le attese sull’occupazione (da -15 a -12).

A livello settoriale l’indice scende da 77,2 a 74,4 nel settore della costruzione di edifici, mentre sale da 85,3 a 93,6 nell’ingegneria civile e da 86,0 a 87,6 nei lavori di costruzione specializzati.

Imprese dei servizi

Nel mese di febbraio, l’indice destagionalizzato del clima di fiducia per il settore dei servizi è salito passando da 76,7 a 79,1, così anche per le imprese del commercio al dettaglio, dove si è passati da 78,7 a 81,4.

Tra le imprese dei servizi vanno decisamente male i giudizi sul livello degli ordini (da -12 a -8 per i servizi), ma migliorano le attese rispetto all’economia generale del Paese (da -49 a -39).

Tra le imprese del commercio al dettaglio vano bene le attese sulle vendite, passando da -15 a -11, mentre i giudizi sulle scorte di magazzino rimangono stabili a 10.