Fra i tanti effetti della crisi in Italia c’è anche l’impatto sull’imprenditoria giovanile: per il 2011 i dati Unioncamere indicano un calo delle imprese avviate da imprenditori sotto i 35 anni, con una flessione particolarmente evidente nella seconda parte dell’anno.
Confrontando i dati con i tassi di natalità di tutte e imprese, si evince come la frenata subita da quelle dei giovani sia più acuta.
In termini assoluti, sono circa 700mila le imprese under 35: 26mila in meno dell’anno precedente (- 3,6%).
Natalità imprese e impatto della crisi
In una precedente indagine, Unioncamere ha evidenziato un saldo fra aperture e chiusure totali nel 2011 positivo, cioè malgrado la crisi le aziende aperte sono state di più rispetto a quelle che hanno chiuso. Attenzione però. Il paragone fra primo e il secondo semestre 2011 è stridente: quasi il 60% delle nuove iscrizioni è avvenuto nella prima parte del 2011, mentre a partire da luglio si è verificato un brusco rallentamento.
Il numero maggiore di aperture ha riguardato Sud e Isole, con il 39% delle nuove aperture, seguito da Nord Ovest, 24%, Centro, 20%, e infine Nord Est, con il 16% del totale. Questa maggior vitalità imprenditoriale del Meridione conferma il trend già emerso nelle scorse settimane in relazione al totale delle imprese: nel 2011, un terzo delle nuove aperture è avvenuta al Sud.
Il calo delle aziende costituite da under 35 si spiega con il superamento della soglia dei 35 anni da parte di un numero di imprenditori maggiore di quello dei nuovi entrati. Comunque sia, pur in piena crisi, ci sono stati 135mila giovani che hanno aperto un’azienda nel 2011. Su questo si concentra Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, secondo cui «fare impresa è una componente essenziale del DNA degli Italiani e un valore in cui continuare a credere con convinzione e con fiducia».
Imprese under 35
I settori più dinamici per l’avvio di imprese under 35 sono quelli più tradizionali: servizi alla persone, costruzioni, alloggio e ristorazione, servizi alle imprese sono i segmenti di business in cui è maggiore l’incidenza dei giovani rispetto al totale delle imprese italiane, mentre quelli in cui i giovani sono più presenti in termini assoluti sono il commercio, le costruzioni e l’agricoltura. Il commercio è anche stato il settore più vitale fra i giovani imprenditori nel 2011, con 28mila aperture, il 22% del totale, seguito dalle costruzioni, 15%.
Per quanto riguarda infine la classifica delle città, al primo posto c’è Roma, dove nel 2011 sono nate 43mila 704 nuove imprese guidate da giovani con meno di 35 anni, seguita da Napoli, 39mila 355, e Milano, 28mila 892. La top ten prosegue con Torino, Bari, Salerno, Catania, Palermo, Caserta e Brescia. Fanalini di coda, Gorizia, Isernia, Aosta, Trieste.
S.r.l. semplificate per under 35
Come è noto, per le imprese fondate da under 35 è recentemente stata introdotta la novità rappresentata dal decreto liberalizzazioni, che prevede la possibilità di aprire S.r.l. semplificate a un euro. Si tratta di un capitolo del decreto su cui sembrano possibili cambiamenti in sede di conversione in legge (attualmente il testo è in commissione al Senato).
C’è per esempio un emendamento, accolto, che introduce (rispetto al decreto) l’obbligo di costituire la società davanti al notaio, passaggio che però deve essere gratuito.
Ci sono state diverse critiche, anche da parte di associazioni datoriali, relative al fatto che la misura riguardi appunto solo gli under 35. Comunque, l’iter della conversione in legge dovrà terminare entro il 24 marzo, essendo il decreto in vigore dallo scorso 24 gennaio.
Il testo del decreto prevede che a 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione un decreto attuativo tipizzi lo statuto standard delle S.r.l. semplificate (S.s.r.l.). Ma l’iter parlamentare potrebbe cambiare le cose, in particolare nel momento in cui si reintroduce il passaggio notarile.