S.r.l. semplificate non solo per giovani under 35, ma per tutti gli imprenditori, obbligo per i professionisti di pattuire il compenso in forma scritta (prevista invece solo su richiesta del cliente), maggior apertura alla concorrenza per farmacie e notai: sono alcune delle proposte che secondo Bankitalia renderebbero più incisivo il decreto liberalizzazioni.
In audizione a Palazzo Madama il vice direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi ha presentato la sua relazione sul decreto liberalizzazioni, affrontando una serie di temi ritenuti particolarmente rilevanti ai fini della crescita economica, tra cui appunto le liberalizzazioni e le misure per facilitare il lavoro delle imprese.
S.r.l. semplificate
Capitolo nascita di nuove imprese: la misura che prevede la possibilità di aprile S.r.l. semplificate a un euro solo per giovani sotto i 35 anni è stata al centro di critiche da parte degli imprenditori, in particolare delle Pmi.
Anche secondo Bankitalia questa norma, volta a semplificare le procedure di costituzione di una società a responsabilità limitata allo scopo di favorire l’imprenditoria giovanile «potrebbe utilmente essere esteso, rimuovendo il vincolo di età e adeguando la disciplina complessiva delle società a responsabilità limitata». Rossi sottolinea anche che «negli ordinamenti dei principali Paesi sono presenti modelli societari che non prevedono requisiti di capitale minimo e consentono procedure di costituzione semplificate senza vincoli di natura soggettiva».
Tribunale per le imprese
Un’altra proposta di Via Nazionale riguarda il capitolo tribunale per le imprese: il decreto amplia di fatto le competenze delle sezioni attualmente specializzate in diritto industriale e proprietà intellettuale (che sono 12 in tutta Italia, presso le principali corti d’appello).
Secondo Rossi – anche in considerazione dell’elevato numero di nuove competenze attribuite a queste sezioni (class action, diversi aspetti del diritto societario, appalti pubblici) – sarebbe utile anche «un aumento del numero delle sezioni specializzate, in relazione alla distribuzione della domanda potenziale sul territorio».
Si tratta, fra l’altro, di una richiesta anche dell’Associazione Nazionale Magistrati, presentata in questi giorni al ministero della Giustizia.
Pagamenti con le carte
C’è anche un rilievo che interessa i commercianti, e relativo all’obbligo per gli intermediari di definire entro giugno la riduzione delle commissioni a carico degli esercenti sui pagamenti con le carte. Bankitalia sottolinea che, come già rilevato dall’Authority sulla Concorrenza, «per ridurre il costo di utilizzo delle carte e degli altri strumenti di pagamento elettronici sarebbero utili ulteriori interventi normativi che accrescano la trasparenza e il valore segnaletico dei prezzi applicati dalle banche, consentendo alla clientela scelte più consapevoli ed efficienti».
Liberalizzazione delle professioni
Passiamo ai capitoli relativi alle professioni, materia di cui il decreto liberalizzazioni si occupa in abbondanza. Fra le altre cose, Rossi si sofferma sul «venir meno dell’obbligo per il professionista di pattuire il compenso per iscritto»: la forma scritta è infatti prevista solo su richiesta del cliente, e questo, rileva il dirigente di Via Nazionale, rappresenta «un passo indietro rispetto a quanto previsto dalla manovra d’agosto».
Invece, mettere il compenso nero su bianco «riducendo le asimmetrie informative tra clienti e professionisti, favorirebbe lo sviluppo di dinamiche concorrenziali e accrescerebbe le tutele per i clienti». Rossi fa uno specifico riferimento alle conseguenze per gli avvocati, che in realtà su questo punto protestano. Bankitalia ritiene invece che l’obbligo della pattuizione del compenso «potrebbe avere anche importanti riflessi sul funzionamento della giustizia civile: rendendo il cliente più consapevole delle complessive spese di un giudizio, contribuirebbe a scoraggiare la presentazione di cause di rilievo modesto o con limitate possibilità di successo».
Abolizione delle tariffe
Quanto al più generale tema dell’abrogazione delle tariffe, Palazzo Koch ritiene che la formulazione dell’articolo possa «dar luogo a incertezze interpretative tali da ridurne la portata liberalizzatrice». Il riferimento è al fatto che, secondo il comma 2 dell’articolo 9, in caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale il compenso del professionista è determinato da parametri che verranno stabiliti dai ministeri competenti, parametri che però non possono essere usati nei contratti fra professionisti e famiglie o microimprese.
Trasporti
Rossi tocca poi una lunga serie di altri temi, a partire dai trasporti: l’efficacia del nuovo quadro regolatorio, che prevede di rafforzare le competenza dell’Autorità di regolazione settoriale la cui istituzione era già prevista dalla manovra di dicembre «dipenderà dalle azioni concrete della costituenda Autorità, che saranno a loro volta influenzate dalle quantità e qualità delle risorse che le verranno assegnate» e «dal grado di indipendenza che le verrà assicurato».
Notai e farmacie
Su notai e farmacie, Rossi rileva che «in entrambi i casi si sono preservati gli attuali stretti limiti all’accesso da parte di altri soggetti. Un approccio più orientato a rendere contendibili quei mercati, in particolare riconsiderando le riserve di attività e le esigenze di servizio universale, pur con tutte le necessarie garanzie e tutele per gli utenti, darebbe a questi ultimi benefici molto maggiori».
Infrastrutture
Sulle infrastrutture, bene l’accorpamento dei livelli di progettazione, l’introduzione dei project bond, le misure per la bancabilità degli interventi, ma «la prevista attribuzione del diritto di prelazione al promotore nella realizzazione di infrastrutture strategiche, seppure volta a favorire la presentazione di proposte da parte dei privati, può determinare effetti anticoncorrenziali ed esporci a censure da parte della Commissione europea».
Altre misure, come il project financing per le carceri, richiedono «adeguati presidi per un’efficiente allocazione dei rischi» mentre in generale è «auspicabile una più accurata predisposizione dei documenti di gara e un’accresciuta attenzione alla redazione dei contratti e dei relativi allegati (in particolare, il piano economico-finanziario), anche ricorrendo a strumenti quali linee-guida e standard contrattuali».
Decreto liberalizzazioni e concorrenza
Nel complesso, conclude il vicedirettore di Bankitalia, le misure del decreto liberalizzazioni segnano «un importante avanzamento nel percorso che deve portarci alla piena concorrenza in tutti i mercati in cui essa è possibile» e gli interventi, che coprono molti ambiti, sono «in generale incisivi». Ci sono però casi in cui molto dipenderà dalle norme attuative, altri in cui «non vengono confermati importanti avanzamenti proposti lo scorso agosto», altri in cui le misure «appaiono parziali» e ancora settori su cui non si è intervenuti.