Liberalizzazioni pro Pmi: UE, Fmi e Confindustria con Mario Monti

di Alessandro Vinciarelli

Pubblicato 24 Gennaio 2012
Aggiornato 16 Luglio 2013 12:04

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Il pacchetto liberalizzazioni definito del Governo Monti promosso da UE, Fmi e Confindustria, più cauti i sindacati: gli effetti in Italia.

Il premier Mario Monti difende il pacchetto di liberalizzazioni appena varato dall’Esecutivo, confermando le proprie scelte e difendendosi dalle critiche di partiti e corporazioni: «non ci si può sedere al tavolo assumendo tabù. Vale per tutti, per imprese e anche per il Governo», afferma il presidente del Consiglio respingendo le accuse di utilizzare un atteggiamento “dilatorio” sulle liberalizzazioni.

Liberalizzazioni pro Pmi

Un atteggiamento coraggioso, soprattutto in relazione alle indicazioni che arrivano da ogni parte politica.

Risposte incisive, anche nei confronti della Lega che aveva dato contestato apertamente le misure contenute nel decreto liberalizzazioni: «molte delle cose – dice il premier – che stiamo facendo corrispondono alle fasi originali della Lega: dare impulso all’impresa, dare respiro alla concorrenza, soprattutto a vantaggio delle Pmi. Sono sicuro che se la lega pensa ai suoi principi fondanti, sarà meno contraria».

UE

Ad ogni modo le recenti disposizioni hanno ottenuto il parere positivo dell’Europa, incassando il «grandissimo apprezzamento» da parte del Commissario UE per gli Affari economici e monetari Olli Rehn.

Anche le analisi condotte dall’Ocse sottolineano che le misure di liberalizzazione potranno produrre una crescita economica significativa della produttività di oltre 10 punti percentuali e «consentiranno, nel breve periodo, di traghettare l’economia nazionale fuori dalla spirale recessiva e possibilmente, nel medio-lungo periodo, di allinearla ai ritmi di crescita dei partner europei e internazionali».

Fmi

Stessi apprezzamenti positivi anche dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi) che «saluta positivamente la circostanza che il vertice europeo del 30 gennaio sia focalizzato sulla crescita e sulle riforme strutturali», afferma la direttrice generale Christine Lagarde che aggiunge: «le misure prese da Mario Monti vanno in quella direzione».

Confindustria e Cigl

Il decreto liberalizzazioni è stato accolto molto bene dagli industriali: «le liberalizzazioni sono sacrosante. Il Governo vada avanti», ha detto la leader di Confindustria Emma Marcegaglia.

Mentre la segretaria della Cigl, Susanna Camusso, è stata molto più cauta: «mi pare che ci siano cose indubbiamente utili, ma altre non ci convincono». E poi ha criticato il dato dell’aumento dei salari: «Non si capisce come possa succedere».

Effetti delle liberalizzazioni in Italia

Altri studi sulla materia fanno prevedere «un aumento del Pil del +11%; il consumo privato e l’occupazione crescerebbero fino all’8%, gli investimenti del 18%, i salari reali di quasi il 12%, senza effetti negativi sull’occupazione . L’apertura al mercato, incidendo in modo diretto sulle politiche aziendali (delle imprese di grandi dimensioni, ma anche quelle piccole), è in grado di determinare una sensibile riduzione dei prezzi, con vantaggi evidenti per i consumatori».

Questo quanto prevedono gli esperti, ma cosa accadrà nel concreto lo sapremo solo fra qualche anno, anche perché alcune misure si completeranno nel corso di più anni, è il caso ad esempio della famosa separazione di Snam da Eni.

Intanto in Italia continuano gli scioperi e le mobilitazioni contro il pacchetto di liberalizzazioni e di misure volte all’apertura del mercato.