Volete sapere se la TASI 2014 sulla prima casa sarà più cara dell’IMU 2012? Ebbene, una risposta univoce non c’è. Fra i (troppi) record negativi di questa ennesima tassa sugli immobili, secondo i calcoli Cgia di Mestre, in due comuni capoluogo su tre la TASI è meno cara dell’IMU. Secondo le elaborazioni UIL (Servizio politiche territoriali), invece, sette famiglie su dieci subiranno un rincaro. Dove sta il bandolo della matassa? Nel meccanismo delle aliquote e detrazioni, talmente variegato da rendere ardua l’analisi comparata.
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TASI 2014
Le proiezioni Cgia di Mestre prendono in considerazione un’abitazione di tipo civile (categoria catastale A2), considerando la rendita catastale media di ogni comune. Quelli della UIL un’abitazione economica (A3) abitata da famiglia con reddito ISEE di 10mila euro e rendita catastale 450 euro, media nazionale per questa categoria. Depurando i calcoli dagli elementi che li differenziano, l’evidenza è che la TASI, rispetto all’IMU è più cara per gli immobili modesti mentre diventa più conveniente con l’aumentare della rendita catastale. Ciò è possibile per il gioco di aliquote e detrazioni, più modulabile rispetto all’IMU 2012 (il confronto sul 2013 è impossibile, perché non è stata pagata l’IMU sulla prima casa, sostituita per alcuni dalla cosiddetta mini-IMU).
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IMU 2012
La “vecchia” IMU prevedeva un’aliquota base dello 0,4%, ben più alta dello 0,1% standard della TASI. Ma in realtà la norma 2014 prevede che questa aliquota possa salire fino allo 0,25%. Anche nel 2012 l’IMU sulla prima casa poteva arrivare allo 0,6%, ma se due anni fa la maggioranza dei comuni non l’avevano alzata al livello massimo, quest’anno è folta la schiera di amministrazioni che hanno portato l’aliquota allo 0,25%. Non solo, ma c’è anche la possibilità della maggiorazione dello 0,08%, che in alcuni casi è stata applicata alla prima casa, portandola allo 0,33%.
=> TASI: come si applica la maggiorazione dello 0,08%
In media, comunque, l’aliquota (calcolo CAF ACLI) è allo 0,16%, più bassa dello 0,4% dell’IMU 2012. Ma due anni fa c’era una detrazione fissa di 200 euro a cui si aggiungevano 50 euro per ogni figlio. Oggi, invece, ogni comune ha modulato in modo differente le detrazioni per le case più modeste. Il risultato è che se nel 2012 fino a una determinata soglia in pratica la detrazione di 200 euro azzerava l’imposta, con la TASI 2014 questo non succede. In pratica, quindi, coloro che nel 2012 avevano pagato l’IMU (perché la rendita catastale è troppo altta per azzerare l’imposta pur con la detrazione del 200), in molti casi risparmieranno. Coloro che invece nel 2012 non avevano pagato nulla, oppure avevano versato cifre molto basse, pagheranno di più.
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Tecnicamente, in questi casi si parla di tassa regressiva, che cioè aumenta in misura non proporzionale all’aumentare dell’imponibile. Viceversa, quando (come succede con le imposte sui redditi) la tassa aumenta in proporzione al reddito, si definisce progressiva. Un bel capolavoro, non c’è che dire.
Mappa italiana
Vediamo i diversi calcoli, basati sulle aliquote e le detrazioni approvate a Milano e Roma.
- Roma: un appartamento di classe A2 con rendita media (elaborazione Cgia) pagava 778 euro nel 2012, pagherà 459 euro nel 2014. Risultato: risparmio di 319 euro. Un appartamento più modesto di classe A3, (elaborazione UIL) di una famiglia senza figli costerà 99 euro in meno (da 178 pagati nel 2012 a 79 euro del 2014). mentre il risparmio, nel caso in cui la famiglia abbia un figlio, si riduce a 49 euro (la TASI 2014 resta a 79 euro, mentre nel 2012 la spesa era stata di 128, grazie ai 50 euro di detrazione). Come si vede, c’è un risparmio in tutti i casi, che decresce con il diminuire di reddito e valore della proprietà e con l’aumentare dei figli.
- Milano: un appartamento di classe A2 risparmia 174 euro, passando da 798 a 624. Quello di categoria A3, paga lo stessa cifra del 2012 se non ci sono figli, mentre in presenza di un figlio scatta un rincaro di 30 euro.
Attenzione: anche la UIL fa calcoli relativi anche a un appartamento di categoria A2, con risultati diversi da quelli presentati dalla Cgia di Mestre. Su Roma, il risparmio per la famiglia senza figli scende a 145 euro, rispetto ai 319 della Cgia. Mentre su Milano, c’è un rincaro di 11 euro (contro il rispamrio di 174 euro misurato dall’associaizone delle PMI di Mestre). Probabilmente, la differenza è dovuta anche qui alle diverse variabili considerate: la Uil ipotizza che la rendita catastale sia, in tutti i casi, pari a 750 euro (mentre come detto la Cgia prende quella media di ogni capoluogo), e considera anche un parametro reddituale (ISEE entro i 15mila euro).
Anche secondo i calcoli Cgia (più favorevoli al contribuente), ci sono diverse città in cui comunque il prelievo aumenta. Il record del rincaro, fra i comuni in cui si pagherà la TASI a ottobre, spetta a Prato con +117 sul 2012, seguita da Trieste a +100 e Ascoli Piceno a +85. La top ten comprende poi Teramo, Cuneo, Massa, Como, Perugia, Sondrio e Firenze.