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Manovra finanziaria: a rischio pensioni e Bonus IRPEF

di Barbara Weisz

Pubblicato 26 Agosto 2014
Aggiornato 9 Settembre 2014 07:57

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In vista della Legge di Stabilità, si esplorano soluzioni percorribili per evitare manovre anticipate: pensioni, contributi di solidarietà, bonus IRPEF.

Il primo ottobre il Ministero del Tesoro dovrà presentare le stime aggiornate del DEF (Documento di Economia e Finanza);pertanto, in vista di questa scadenza anche lo schema di Legge Stabilità 2015 dovrà essere completato, per lo meno a grandi linee.  Il Governo ha finora evitato manovre correttive ma far tornare i conti diventa sempre più difficile e, a poche settimane dalla presentazione della bozza della manovra finanziaria ancora circolano insistenti ipotesi di nuovi prelievi sulle pensioni più alte e di maggiore severità fiscale rispetto agli impegni presi, a partire dal bonus IRPEF.

=> Legge di Stabilità, prime anticipazioni

Certo si tratta ancora di indiscrezioni e l’Esecutivo ha finora ribadito l’intenzione di non toccare gli assegni previdenziali. Quel che invece sembra effettivamente a rischio è l’estensione del bonus fiscale di 80 euro ai pensionati e alle famiglie numerose, oltre che alle Partite IVA (già dichiaratamente escluse dal beneficio). Il punto è riuscire a trovare almeno 12 miliardi – presumibilmente attraverso nuovi tagli di spesa – per rendere strutturale il bonus IRPEF e ridurre l‘IRAP alle imprese.

Crescita ferma

In vista della manovra finanziaria 2015 i tecnici del Tesoro sono al lavoro per mantenere le promesse fatte, ma il problema numero uno è la (mancata) crescita. Se il PIL non riprende a salire l’Italia rischia di sforare il famoso 3% di rapporto deficit/PIL previsto dal Patto di Stabilità europeo, con tutte le conseguenza del caso (procedura di infrazione, meno margini per il bilancio). Il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, già prima della pausa estiva aveva confermato la strategia intrapresa:

«sul fronte interno stiamo agendo su due assi, Legge di Stabilità e decreti attuativi della delega fiscale; sul fronte europeo, sui negoziati per scorporare alcuni investimenti dal computo del deficit». Fin qui, nulla di nuovo.

Misure a rischio

Il punto è che nei mesi scorsi l’Esecutivo ha preso alcuni impegni precisi per la prossima Legge di Stabilità. Il primo: rendere strutturale dal 2015 il bonus in busta paga. Su questo fronte non ci sono novità, mentre sembra ormai escluso estendere il taglio del cuneo fiscale a nuove categorie, come pensionati o famiglie numerose visto che mancano le coperture. Sul fronte delle imprese, è al momento confermata l’intenzione di ridurre l’IRAP.

Coperture

Tutto dipenderà da due fattori: andamento dell’economia (auspicato ritorno alla crescita) e politiche europee (scorporando investimenti in infrastrutture tecnologiche dal deficit). Nel frattempo, le risorse disponibili per le misure espansive dovranno arrivare dalla spending review. In particolare, in base al piano presentato dal commissario Carlo Cottarelli, si agirà su diversi fronti: cessioni e dismissioni (quote di partecipate, patrimonio immobiliare), risparmi sul funzionamento della pubblica amministrazione, ad esempio con la razionalizzazione degli acquisti per beni e servizi o con misure di semplificazione burocratica. Ci sono poi le misure della delega fiscale (lotta all’evasione e non solo) da cui si attendono risorse aggiuntive. Ma tutto questo potrebbe non bastare.

 E quindi si torna a parlare di contributo di solidarietà sulle pensioni superiori a 3,5-4mila euro. Ma, lo ripetiamo, si tratta di un’ipotesi più volte formulata, e probabilmente anche esplorata dal punto di vista tecnico, ma che il governo ha sempre escluso.