La Digital Economy è uno dei settori che meglio resiste alla crisi: secondo l’Osservatorio delle Competenze Digitali 2014 (a cura di AgID, Assinform, Assintel e Assinter) conta 122.608 imprese per un totale di 539.483 posti di lavoro, un saldo fra assunzioni e uscite negativo ma un potere d’acquisto delle retribuzioni salito del 2,7% per gli impiegati e del 3,1% per i quadri (fanno eccezione i dirigenti, che perdono potere d’acquisto, -0,2%).
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Canali di assunzione
L’indagine offre anche una panoramica di quali sono i principali canali di recruiting del settore. Per i manager, il network professionale/personale (43,4% dei casi), executive search (34%) e Linkedin (29,2%). Per i professional sale l’uso di Linkedin (45,3%) accanto al network professionale (49,1) e al sito aziendale (43,4%). Per i giovani, al primo posto il contatto con scuole e università, 53,8%, seguito dal sito aziendale (51,9%) e dalle auto candidature (35,8%).
Le figure richieste
I ruoli strategici più richiesti: Account Manager (55,7%), Project Manager (50%), ICT Consultant (34%). Le professionalità più difficili da reperire sul mercato: Account Manager (35,8%), Software Developer (22,6%), Business Analyst (21,7%), Mobile Application Developer per gli Hardware Vendor (60%) e ICT Security Manager per le aziende di Digital Solutions (44,4%).
Gap di competenze
Ma ancora una volta si registra una carenza di competenze digitali lamentata dalle imprese, in riferimento al percorso di studio dei neo-assunti (48,1%) e di manager e professionisti. Il punto, per Agostino Santoni, presidente di Assinform, è che «l’IT oramai pervade tutte le figure professionali chiave». Le imprese però, soprattutto se di piccola dimensione, sono carenti in materia di formazione, in continuo calo per problemi di budget e per la difficoltà a trovare corsi in linea con le esigenze aziendali.
Proposte Assinform
Le PMI dei settori diversi dall’Hi-Tech devono riuscire a stare al passo con la tecnologia se non vogliono soccombere, ma come? Rafforzando i legami con startup innovative e mondo della ricerca, raddoppiando gli sforzi delle associazioni imprenditoriali oppure, come propone Assinform, introducendo la figura professionale del digital trainer che le affianchi: è una delle idee da presentare al Garante delle PMI, insieme ad altre iniziative come “adotta un’impresa” o “ambasciatore del digitale” che mira a coinvolgere consulenti del lavoro, commercialisti e avvocati nella sfide dell’innovazione d’impresa. Senza dimenticare la nuova finanza per le PMI e in particolare a strumenti innovativi come il crowdfunding.