Recruiting e ricerca di lavoro sempre più online: Internet è il canale privilegiato dei candidati per trovare impiego (80%) e degli head hunter per la selezione del personale (64%). Sono questi i dati più significativi dell’indagine Adecco Work Trend Study 2015 su social recruiting, digital reputation e smart working, condotta in 26 paesi (coinvolgendo in Italia 2.742 candidati e 143 recruiter) in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano.
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Smart working
Il Digitale permette non soltanto di offrire, cercare e trovare lavoro ma anche di rendere più flessibile il rapporto tra dipendenti e azienda, tuttavia dallo studio emerge una scarsa conoscenza di questa nuova concezione. A livello globale, non ha mai sentito parlare di smart working il 69% di chi cerca lavoro (in Italia 67%) ed il 55% dei recruiter (72% in Italia).
Allo stesso tempo, però, in Italia è forte la propensione a rendersi disponibili a formule di impiego che coinvolgano soluzioni di smart working: da casa 57,2%, presso una sede più vicina 54,3%, in mobilità 40,5%, in co-working 35,5%. Per molti, i pro sarebbero: migliore conciliazione lavoro – famiglia; risparmio di tempo e denaro nel tragitto casa-lavoro; autonomia organizzativa; maggiore produttività. Tra i possibili contro, invece, emerge il timore di isolamento e distrazione.
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Social recruiting
La maggioranza di candidati e recuiter in Italia effettua la propria ricerca online, con prospettive di consolidamento per i prossimi anni. I canali più sfruttati: bacheche online soprattutto, seguite da siti aziendali e social network. LinkedIn resta il più usato, Facebook è frequentato molto per acquisire informazioni su possibili datori di lavoro. I social network vengono in genere utilizzati dai candidati per mantenere contatti con colleghi di lavoro, potenziali datori di lavoro e recruiter. Tuttavia, solo il 15,4% viene contattato da un professionista della selezione del personale tramite piattaforme social, e di questi solo l’8,4% ha ottenuto un impiego (il 7% nel 2014).
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In generale, i candidati sono più “mobile” dei recruiter : il 65% (In Italia il 60%) utilizza un dispositivo mobile per la ricerca di lavoro online, il 41% per selezionare profili (in Italia il 40%). Tra i profili più gettonati online: IT, Marketing, Ricerca e Sviluppo.
Reputazione online
Attenzione alla web reputation e a quel che si posta online: un numero crescente di recruiter esclude i candidati dopo averne visualizzato i profili social. In Italia, il 35% dichiara di aver eliminato candidati per foto sconvenienti, informazioni non coerenti con il curriculum o commenti negativi sui datori di lavoro condivisi sui social network, mentre nel 2013 questa percentuale era di appena il 12%.
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