Crowdfunding in Italia: report 2015

di Barbara Weisz

19 Novembre 2015 14:54

Volume d'affari, segmentazione di mercato, caratteristiche e richieste degli imprenditori del settore: la fotografia del crowdfunding in Italia.

CrowdfundingIl crowdfunding, è in forte crescita in Italia, con un fatturato di 56,8 milioni di euro da inizio 2015 (+85% rispetto ai 30,6 milioni del 2014), ma ancora indietro rispetto ai paesi leader: è quanto emerge da una ricerca a cura di TRAILab, laboratorio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che offre una panoramica completa di questo mercato. 

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Scenario

Partiamo dagli imprenditori del settore: il 68% sono uomini sotto i 40 anni (età media, 38 anni), la percentuale di laureati è dell’81%, con una formazione economica (32%) o ingegneristica (12%). Nella maggioranza dei casi (67%) la gestione della piattaforma non è l’unica attività dell’imprenditore, che ne svolge anche altre, mentre quando i soci sono più di uno prevalgono in genere le reti personali: nel 47% sono parenti o amici.

  • Le piattaforme di crowdfunding in Italia sono 82 (il doppio rispetto a maggio 2014), di cui 69 attive e 13 in fase di lancio.
  • Il modello di business cambia per le varie piattaforme: il 45% si basa su ricompense, il 19% su donazioni un altro 19% su equity e il 4% sul debito. Il 13% del totale è rappresentato da piattaforme ibride (ricompense + donazioni; donazioni + debito).
  • Il mercato di riferimento è nel 73% dei casi quello nazionale, il 14% di rivolge a un pubblico locale, il 12% anche all’estero.
  • Distribuzione geografica: 26 piattaforme sono nell’Italia Settentrionale, con una concentrazione particolare a Milano, dove ce ne sono 16. La forma giuridica prevalente è la Srl, società a responsabilità limitata, mentre sono solo 7 le start-up innovative.
  • La forza lavoro totale è pari a 249 persone, con una media di 5,7 per ogni piattaforma (1,5 dipendenti; 2,1 collaboratori stabili; altrettanti occasionali).
  • Progetti finanziati: prevalgono le realtà culturali e sociali, rispettivamente 37% o 34%, mentre quelle imprenditoriali sono il 20%, destinate a crescere nel 2016 secondo gli imprenditori intervistati, che prevedono per l’anno prossimo una fetta di mercato in salita al 26%.

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Mercato

«La crescita delle piattaforme di crowdfunding dipende da processi di differenziazione potenzialmente virtuosi, non da semplice imitazione».

Commenta così Ivana Pais, docente di sociologia economica dell’Università Cattolica, che sottolinea come i volumi raccolti, pur in crescita, siano ancora lontani da quelli dei paesi leader, e come il mercato confermi la natura prevalentemente sociale e civica del crowdfunding italiano. Cosa chiedono gli imprenditori del settore? Più finanziamenti (50%), iniziative di sensibilizzazione (73%) e partnership con aziende (58%) mentre solo il 29% ritiene che ci sia bisogno di interventi normativi.