L’evasione fiscale rappresenta ancora una grossa sfida per l’economia italiana. Se nel 2021 il tax gap complessivo era stato stimato in 82,4 miliardi di euro, segnando un calo di circa 3,2 miliardi rispetto al 2020, nel 2023, è risalito a 85,6 miliardi, evidenziando l’urgenza di ulteriori interventi.
Il 2024 ha segnato un anno di svolta, con la Manovra che ha introdotto nuove misure di contrasto e prevenzione e con il 2025 che vedrà una forte convergenza tra queste misure e le strategie di compliance.
Chi evade di più? Settori e Regioni sotto la lente
Secondo la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva 2024, il tax gap in Italia si divide in due scenari:
- evasione con complicità (fattura non emessa e imposta evasa),
- evasione senza complicità (fattura emessa ma imposta non versata).
L’analisi territoriale del gap IVA, in particolare, evidenzia significative differenze regionali in Italia, legate al tipo di attività economiche prevalenti e al livello di controllo fiscale, con incidenza maggiore nelle regioni del Sud. Geograficamente, infatti, le regioni del Mezzogiorno (come Molise, Basilicata e Calabria), mostrano una maggiore propensione all’evasione fiscale, con solo il 40% delle dichiarazioni considerate affidabili.
L’analisi dei dati ufficiali sull’evasione fiscale in Italia rivela che i lavoratori autonomi e le Partite IVA presentavano un tasso di evasione dell’IRPEF del 66,8% nel 2021. anno per il quale sono disponibili i più recenti dati ufficiali. Per il 2023, il gettito effettivo IVA rappresentava il 28% del totale delle entrate fiscali e le perdite complessive legate al gap IVA si attestano tra i 30 e i 40 miliardi di euro, con variazioni dovute alle diverse metodologie di calcolo.
Le armi dello Stato contro l’evasione e i loro risultati
Nel 2023, sono state inviate oltre 3,2 milioni di lettere di compliance e condotti oltre 400.000 controlli e nel 2024 l’AdE sta replicando questa strategia.
Lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate ha di fatto recuperato 24,7 miliardi di euro, segnando un incremento del 22% rispetto al 2022, e nel 2024 l’azione si è fatta ancora più mirata. Il Governo ha inoltre implementato diverse misure per contrastare l’evasione fiscale, tra cui:
- Fatturazione elettronica, con estensione a tutte le Partite IVA ha contribuito a ridurre il tax gap dell’IVA da 27,5 miliardi di euro nel 2019 a 17,8 miliardi nel 2021, con una crescente quota di extra-gettito da recupero fiscale;
- Concordato preventivo biennale, con la nuova misura al suo debutto a fine 2024, i lavoratori autonomi possono di concordare anticipatamente le tasse da pagare per un biennio, a vantaggio della compliance fiscale.
Tax gap: recupero fiscale in aumento
Nella Relazione del MEF, emergono una serie di dati che possiamo così riassumere.
Anno fiscale |
Tax Gap (mld €) |
Recupero somme (mld €) |
---|---|---|
2019 | 27,5 | 20,1 |
2020 | 25,2 | 21,5 |
2021 | 17,8 | 22,7 |
2023 | 24,7 | 24,7 |
Misure mirate nella Legge di Bilancio
La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto nuove misure per combattere l’evasione fiscale, tra cui:
- stretta su colf e badanti: sono state introdotte regole più stringenti per i collaboratori domestici, con l’obiettivo di ridurre l’evasione nel settore;
- nuova tassazione sui tabacchi: sono state introdotte modifiche alla tassazione per aumentare il gettito fiscale;
- impatriati: sono cambiate le regole sulla tassazione per i lavoratori che tornano in Italia, con una decisa stretta.
Giro di vite contro gli evasori: obiettivo del PNRR
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) mira a ridurre la propensione all’evasione del 15% entro il 2024 rispetto ai livelli del 2019, attraverso interventi strutturali e l’adozione di tecnologie innovative per il monitoraggio fiscale. Un risultato non del tutto centrato.
Nonostante i progressi registrati, l’evasione fiscale rimane una questione cruciale per l’Italia, richiedendo sforzi continui e coordinati per garantire un sistema fiscale più equo e sostenibile.