Anche quest’anno il Governo stabilisce regole precise per i partiti di maggioranza in materia di emendamenti alla Legge di Bilancio. Anche senza ripercorrere la strada dello scorso anno, con proposte di modifica solo di provenienza governativa, c’è la chiara indicazione a limitare i correttivi, che in ogni caso dovranno passare al vaglio del ministero dell’Economia, Giancarlo Giorgetti per confermare le coperture.
Lo ha comunicato la Presidenza del Consiglio, al termine di un vertice tra MEF e leader di maggioranza: i vicepremier Antonio Tajani (Forza Italia) e Matteo Salvini (Lega) e Maurizio Lupi (Noi Moderati).
Le decisioni di maggioranza sulla Manovra 2025
Sono due le indicazioni merse dalla riunione. Sarà Giorgetti a valutare «la praticabilità di alcune proposte di modifica condivise da tutte le forze politiche della maggioranza» sotto il profilo delle coperture. Si tratta di misure rivolte alle forze dell’ordine, alle politiche sociali e ai settori produttivi. Il riferimento alle “politiche sociali” potrebbe far pensare a una disponibilità nei confronti della proposta di Forza Italia di aumentare le pensioni minime.
Indicazioni dunque ancora troppo generiche, che non permettono di capire quali saranno gli emendamenti con probabilità di essere approvati. Non ci sono comunque riferimenti a novità fiscali.
C’è anche l’impegno ad ascoltare «le proposte migliorative che giungeranno dal Parlamento, sempre nel rispetto di una Legge di Bilancio seria e con la dovuta attenzione ai conti pubblici, che devono ancora affrontare i gravissimi danni causati dal Superbonus, che nel 2025 graverà sulle casse dello Stato più dell’intera Manovra».
Traduzione: non ci sono grandi margini per apportare modifiche alla Manovra, ed è alla luce di questa considerazione che si potranno eventualmente approvare anche emendamenti dell’opposizione (che da sola non ha i numeri per approvare leggi).
Non si escludono aperture sul fronte dei bonus edilizi. Qui ci sono parecchie proposte emendative, anche di marcia indietro rispetto alla stretta che dal 2025 oltre a limitare fortemente il Superbonus riduce le detrazioni su ristrutturazioni edilizie ed Ecobonus. Fra le altre, la proroga del bonus verde, al 36% fino a un tetto di spesa di 5mila euro.
La Manovra 2025 in Commissione Bilancio
L’iter della Manovra 2025 prosegue intanto l’iter in Commissione Bilancio, dove inizia la fase di approvazione degli emendamenti. L’assenza di riferimenti a misure fiscali a margine del vertice di maggioranza potrebbe significare che si allontana l’ipotesi di approvare subito la riduzione delle tasse sul ceto medio.
L’ipotesi è una riduzione al 33% dell’aliquota del secondo scaglione IRPEF, attualmente al 35%, allargandolo ai redditi fino a 60mila euro, dagli attuali 50mila. Per finanziare questa misura di riforma fiscale l’Esecutivo vorrebbe utilizzare il gettito del Concordato Preventivo Biennale, che però al momento non è sufficiente.
Negli ultimi giorni si è parlato di un possibile decreto a gennaio per la Riforma IRPEF, a fronte dell’impossibilità di trovare le coperture in tempo per inserirà in Legge di Bilancio.