Nuovi condoni e proroghe fiscali nel Decreto Fiscale

di Barbara Weisz

11 Novembre 2024 14:22

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Tra gli emendamenti al Decreto Fiscale c'è una nuova Rottamazione cartelle, il rinvio del secondo acconto IRPEF e IRAP e nuovi ravvedimenti speciali.

Una nuova Rottamazione, un nuovo ravvedimento speciale per sanare le irregolarità dee dichiarazione dei redditi relative agli anni ancora sanabili e una proroga per le imposte sui redditi per quanto riguarda il secondo acconto: sono alcune degli emendamenti presentati nell’ambito dell’iter di conversione in legge del Decreto Fiscale attualmente in discussione in Senato e collegato alla Manovra 2025.

Si tratta del DL 155/2024, approvato dal Governo contestualmente al Disegno di Legge di Bilancio.

Il provvedimento contiene, fra le altre cose, l’estensione della sanatoria 2018-2022 per chi aderisce al Concordato Preventivo Biennale alle Partite IVA che non hanno aderito agli ISA per tali annualità. L’esame del decreto è solo all’inizio, con i lavori che devono concludersi entro il 18 dicembre.

Nuova Rottamazione-quinquies

Fra le novità in vista, in base agli emendamenti presentati al DL 155/2024, c’è una nuova rottamazione delle cartelle esattoriale. Riguarderebbe i carichi affidati all’agente della riscossione dal primo luglio 2022 alla fine del 2023, consentendo di definire in via agevolata tutte le cartelle non comprese nella precedente definizione agevolata, che si fermava al 30 giugno 2023.

Se l’emendamento dovesse passare, sarà possibile aderire entro aprile 2025, con le stesse regole già previste per la Rottamazione-quater, ossia con un piano di pagamento fino a 18 rate, con la prima scadenza al 31 luglio 2025.

Attenzione: la formulazione dell’emendamento sembra escludere la possibilità di adesione per i carichi già ricompresi nella Rottamazione-quater, ma non si esclude che arrivi anche una riapertura dei termini per chi aveva aderito ma è poi fuoriuscito dalla definizione agevolata.

Ravvedimento speciale sulla dichiarazione dei redditi

Un secondo emendamento al Decreto Fiscale collegato alla Manovra 2025 prevede un nuovo ravvedimento speciale che consente a chi ha regolarmente presentato la dichiarazione dei redditi di sanare eventuali irregolarità pagando una sanzione minima, pari a un 18esimo del minimo edittale. In base al correttivo, il versamento potrà essere effettuato in otto rate mensili di pari importo, con la prima in scadenza a fine 2024.

La regolarizzazione si perfezionerebbe con il pagamento della prima rata, mentre il mancato pagamento di una rata entro il termine di pagamento di quella successiva comporterebbe la decadenza dal piano.

Proroga acconti IRPEF e IRAP

La scadenza per il pagamento del secondo acconto delle imposte 2024 al momento è previsto per il 30 novembre, sebbene slitti quest’anno a lunedì 2 dicembre 2024 essendo il 30 novembre un sabato. Con un apposito emendamento ne viene proposta la proroga al 16 gennaio 2025 per tutte le imposte legate alla dichiarazione dei redditi e all’IRAP, con la possibilità di effettuare il versamento in sei rate mensili.

Di norma, il secondo acconto non è soggetto a dilazioni e dunque bisogna pagare interamente quanto dovut entro il termine di legge, senza rateizzazioni. Trattandosi di IRPEF, IRAP e imposte sostitutive, si tratta in genere di una somma rilevante, motivo per cui non è la prima volta che si arriva alla richiesta (e alla concessione) di una proroga.

Vendita immobili dopo lavori Superbonus

Un terzo emendamento proponeva un allentamento delle regole sulla tassazione delle plusvalenze degli immobili venduti dopo i lavori agevolati con il Superbonus.Tuttavia la proposta di correttivomè stata ritenuta inammissibile dalla commissione Bilancio del Senato.

Attualmente, la tassazione si applica in caso di vendita dell’immobile entro dieci anni dagli interventi edilizi, mentre l’emendamento proponeva si ridurre tale periodo a cinque anni e di escludere dalla plusvalenza le vendite con contratto preliminare registrato o trascritto entro il primo gennaio 2024.

Come detto, però, l’emendamento è rientrato nel novero degli oltre 100 correttivi non ammessi.

Le altre misure del Decreto Fiscale

Ricordiamo che il decreto 155/2024 contiene già nella versione originale una misura che riguarda le Partite IVA che aderiscono al Concordato Preventivo Biennale (CPB). Possono sanare le annualità ancora accertabili anche se non hanno applicato gli ISA in una o più annualità comprese fra il 2018 e il 2022 per una delle cause di esclusione correlate al Covid, oppure per la sussistenza di una condizione di non normale svolgimento dell’attività di cui all’articolo 9-bis, del decreto-legge 50/2017.

Su queste somme si paga un’imposta sostitutiva del 12,5% per i redditi IRPEF e del 3,9% sull’IRAP. La base imponibile si calcola applicando alla differenza fra il reddito dichiarato e il valore dello stesso incrementato del 25%.

Fra le altre misure già previste dal testo originario del Decreto Fiscale, ricordiamo anche la possibilità di inserire nella dichiarazione integrativa necessaria per il credito d’imposta per investimenti aggiuntivi effettuati nella ZES unica del Sud tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2024, oppure di importo superiore rispetto a quelli già contenuti nella prima comunicazione.

Ci sono poi il rifinanziamento dell’APE Sociale, nuove risorse per il fondo per gli straordinari alle Forze dell’Ordine, misure per la riduzione dei tempi di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni nell’ambito del progetti PNRR.