La Legge di Bilancio 2025 entra nella fase decisiva: se da un lato si avvicendano le audizioni parlamentari delle parti sociali, dall’altro è una corsa contro il tempo per strappare modifiche e correttivi al testo.
Il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti è lunedì 11 novembre 2024, con un margine strettissimo per i partiti di maggioranza e opposizione.
L’obiettivo comune è inserire modifiche significative che riguardano principalmente tagli alle tasse, incentivi alle imprese e interventi sul welfare.
Emendamenti alla Manovra 2025: le proposte dei partiti
La battaglia politica si concentra soprattutto su temi fiscali e sociali, con particolare attenzione ai benefici per famiglie, imprese e lavoratori.
Forza Italia spinge per un ulteriore taglio IRPEF, chiedendo di ridurre l’aliquota del secondo scaglione dal 35% al 33% per i redditi fino a 60mila euro. Chiede anche modifiche alla web tax, per evitare di penalizzare startup e siti editoriali con fatturati modesti, e interventi su sugar tax e pensioni minime.
La Lega insiste sull’estensione della flat tax agli autonomi con redditi fino a 100mila euro (attualmente il limite è di 85mila euro) e si oppone all’aumento dell’aliquota sulle plusvalenze da criptovalute, salita dal 26% al 42%. Il partito si concentra anche su misure per garantire il turn-over nelle forze dell’ordine.
Fratelli d’Italia punta sul taglio dell’Irpef come obiettivo principale e propone di favorire gli investimenti derivanti dalla previdenza complementare, con l’intento di canalizzare risorse verso settori strategici.
Le richieste dei sindacati
Tra i sindacati, CGIL e UIL si oppongono al concordato fiscale e chiedono maggiori risorse per Sanità e Scuola, riducendo al contempo le spese per la Difesa. Insistono inoltre sull’aumento del fondo per l’Automotive, ridotto di 4,5 miliardi di euro. La CISL, che non partecipa agli scioperi, punta a riaprire il dibattito sulla riforma delle pensioni, chiedendo anche un’estensione del contributo delle banche e assicurazioni alle multinazionali di settori strategici come logistica, digitale, farmaceutico ed energia.
Il parere di Confindustria
Da parte sua, Confindustria chiede incentivi maggiori per la transizione tecnologica e punta su una IRES premiale: propone che le aziende possano mantenere almeno il 70% degli utili per investirne il 30% in tecnologia, produttività e welfare. In questo modo si potrebbe dare una spinta concreta alla crescita e alla competitività delle imprese italiane.
Il calendario della Legge di Bilancio
Dopo la scadenza dell’11 novembre per la presentazione degli emendamenti, la settimana successiva saranno selezionati per ogni gruppo parlamentare quelli più rilevanti, sui quali si discuterà concretamente.
Il testo arriverà alla Camera blindato, per poi passare al Senato per l’ok definitivo, incrociandosi con il decreto fiscale che è attualmente in discussione.
I prossimi giorni saranno quindi cruciali per stabilire l’entità delle modifiche alla manovra, con partiti e parti sociali che cercheranno di influenzare il testo finale.