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Manovra 2025: le misure nel Documento Programmatico di Bilancio

di Anna Fabi

23 Ottobre 2024 10:03

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La Manovra 2025 punta su riforma fiscale, pensioni flessibili, sostegno alle imprese, incentivi per l'occupazione e investimenti per la crescita economica sostenibile del Paese.

Il nuovo DPB (Documento Programmatico di Bilancio), inviato dal Governo alla Commissione Europea a margine dell’approvazione dello schema di Manovra 2025, delinea la strategia economica programmata dall’Esecutivo Meloni per sostenere la crescita del Paese, tra equilibrio socio-economico e sostenibilità della finanza pubblica.

La politica di bilancio per il 2025 prevede misure che si sviluppano in continuità con le scelte attuate nell’ultimo biennio e con il nuovo Piano Strutturale di Bilancio di medio termine (con orizzonte settennale).

Vediamo in dettaglio, a partire dalle indicazioni contenute nel documento.

La politica di bilancio per il 2025

Nel Documento Programmatico di Bilancio messo a punto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e inviato a Bruxelles trova posto un capitolo dedicato alla politica di bilancio per il prossimo anno. Si tratta in sintesi delle misure che trovano posto della Manovra 2025.

La Legge di Bilancio, in base a quanto si legge nel documento, riflette la continuità delle politiche economiche e sociali del governo Meloni, con interventi che mirano a rafforzare il welfare, sostenere famiglie e imprese, e garantire una finanza pubblica stabile.

Meno pressione fiscale sul lavoro

Dal 1° gennaio 2025 diventano strutturali gli effetti della riforma IRPEF, con l’accorpamento delle precedenti prime due aliquote oggi articolate su tre scaglioni. Significa che si proroga “a regime” la riduzione da quattro a tre degli scaglioni di reddito e delle corrispondenti aliquote progressive di tassazione del reddito delle persone fisiche. Si confermano anche gli sgravi fiscali per i dipendenti e la proroga della maxi-deduzione sulle nuove assunzioni.

Queste misure mirano a ridurre il carico fiscale sulle famiglie a reddito medio-basso e rafforzano il sostegno ai lavoratori e contribuenti, consolidando un percorso di riduzione della pressione fiscale avviato nei primi anni di governo.

La proroga della riforma IRPEF e le altre misure di riduzione del carico fiscale sul lavoro si accompagna al riordino delle tax expenditures, che terrà conto del numero dei familiari a carico nel computo delle detrazioni, nel più vasto quadro degli obiettivi finali della legge delega di riforma fiscale.

Stretta sulle detrazioni fiscali

Le entrate previste per finanziare la Manovra derivano da misure a carico di banche, assicurazioni e concessioni sui giochi, insieme al riordino delle tax expenditures, che terrà conto del reddito e del numero di familiari a carico nella concessione delle detrazioni fiscali entro soglie massime.

Sul fronte spending review, il governo punta a una razionalizzazione dei costi nei ministeri e negli enti territoriali, utilizzando le risorse già allocate per l’attuazione della riforma fiscale.

Misure per famiglie e fasce deboli

La Manovra 2025 potenzia le politiche a sostegno delle famiglie, con nuovi stanziamenti per i congedi parentali e misure in favore dei nuovi nati. Incrementate anche le risorse a favore del bonus asilo nido.

Sono poi rifinanziati il Fondo di garanzia per la prima casa e il Fondo per le non autosufficienze.

Si conferma anche il contributo per l’acquisto di beni alimentari essenziali tramite la Carta Dedicata a Te, garantendo così supporto alle famiglie più fragili.

Pensioni: aumento minime e flessibilità in uscita

Nella Manovra 2025, un breve capitolo è dedicato anche al sistema pensionistico, con l’obiettivo di concedere per un altro anno una certa flessibilità in uscita. In particolare, si prorogano  per il 2025 APE Sociale, Opzione Donna e Quota 103.

  • APE Sociale: è l’indennità ponte rivolta ai lavoratori che si trovano in situazioni di disagio, come disoccupati, invalidi, caregiver o chi svolge lavori gravosi. Lo strumento consente il pensionamento anticipato a partire dai 63 anni di età, con almeno 30 o 36 anni di contributi a seconda della categoria di appartenenza. La proroga permette a chi rientra in queste fasce più svantaggiate di beneficiare ancora di un’uscita anticipata dal mondo del lavoro.
  • Opzione Donna: consente alle lavoratrici di andare in pensione in anticipo rispetto all’età ordinaria, a fronte di un ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico. Nel 2025, continuerà a essere possibile per le donne accedere alla pensione a 58 anni per le lavoratrici con almeno due figli, a 59 anni con un solo figlio e a 60 anni in assenza di figli, a patto di avere maturato almeno 35 anni di contributi.
  • Quota 103: questa misura, che permette il pensionamento con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi, viene confermata anche per il 2025. È uno strumento pensato per garantire maggiore flessibilità, pur restando lontano dalla soglia dei 67 anni prevista per la pensione di vecchiaia.

In prospettiva, il documento programmatico lascia intravedere la possibilità di ulteriori riforme strutturali del sistema pensionistico, che potrebbero essere elaborate in vista dei prossimi anni, con l’obiettivo di garantire sia la flessibilità in uscita sia la sostenibilità della spesa pensionistica a lungo termine.

Pensioni minime

Il governo ha anche confermato il prolungamento degli interventi sulle pensioni minime, incrementando gli importi per i pensionati con assegni particolarmente bassi. Questa misura si inserisce in un quadro di protezione sociale rivolto alle fasce più deboli della popolazione e rappresenta un impegno che il governo Meloni ha perseguito fin dal suo insediamento.

Il secondo obiettivo è quello di sostenere le fasce più deboli della popolazione. Il governo ha deciso in questo senso di prorogare misure che, negli ultimi due anni, hanno fornito sostegno a categorie di lavoratori in condizioni di difficoltà. Per dare sostegno ai pensionati in condizioni disagiate, in particolare, è prevista la proroga per il 2025 degli interventi per l’aumento delle pensioni minime.

Misure per la permanenza al lavoro

Oltre alle opzioni di pensionamento anticipato, il governo introdurrà incentivi per chi decide di proseguire l’attività lavorativa anche dopo aver maturato i requisiti anagrafici per la pensione. Si tratta di più strumenti, volti tutti a ridurre il numero di pensionamenti anticipati, incoraggiando la permanenza nel mercato del lavoro con benefici economici e contributivi.

Tali misure hanno infatti una doppia funzione: da un lato consentono di garantire la sostenibilità del sistema previdenziale, dall’altro mirano a preservare l’esperienza e la produttività di lavoratori più anziani, fornendo un contributo attivo all’economia

Gli incentivi per la permanenza al lavoro al raggiungimento dell’età pensionabile, ritardando l’uscita aumentano il montante contributivo per assegni meno esigui. E contengono la spesa pubblica destinata alle pensioni.

Pubblico impiego e sanità

Risorse aggiuntive sono stanziate per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego per il triennio 2025-2027.

Il Fondo sanitario nazionale vede un incremento delle risorse per sostenere il personale e far fronte alla crescita della spesa, con un tasso di crescita superiore a quello previsto per la spesa pubblica netta.

Sicurezza e investimenti pubblici

Nel settore della sicurezza, vengono rifinanziate le missioni di pace e le operazioni Strade SicureeStazioni Sicure. In parallelo, il Fondo per le emergenze nazionali (FEN) è incrementato per affrontare rischi climatici e altre emergenze, e viene creato un fondo per le spese di ricostruzione.

In parallelo, il governo intende mantenere il livello degli investimenti pubblici almeno pari a quelli registrati durante il periodo del PNRR, con particolare attenzione ai settori difesa, sviluppo e coesione territoriale.

Supporto imprenditoria e occupazione

Il sostegno alle imprese è uno dei pilastri centrali della Manovra 2025, con interventi mirati a stimolare la crescita, favorire gli investimenti e incentivare l’occupazione. Il governo punta a rilanciare la competitività del sistema produttivo italiano, soprattutto nelle aree più svantaggiate come il Mezzogiorno, e a favorire la transizione verso un’economia più innovativa e sostenibile. Vediamo nel dettaglio le principali misure previste per le imprese.

Rifinanziamento della Nuova Sabatini

Una delle misure chiave del pacchetto imprese in Manovra 2025 è il rifinanziamento della Nuova Sabatini, strumento che si è dimostrato efficace nel supportare le piccole e medie imprese (PMI) negli investimenti in beni strumentali, soprattutto quelli legati all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione.

La Nuova Sabatini prevede contributi statali per abbattere i tassi di interesse su finanziamenti concessi per l’acquisto o il leasing di macchinari, impianti, attrezzature e software. Con la manovra 2025, lo stanziamento di nuove risorse permetterà di continuare a sostenere le imprese nell’acquisizione di tecnologie avanzate, facilitando la loro crescita e competitività.

Proroga Bonus ZES Sud

Il credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali (ZES), introdotto per incentivare gli investimenti nel Mezzogiorno, viene prorogato anche per il 2025.

Lo strumento consente alle imprese operanti in queste zone di beneficiare di agevolazioni fiscali significative sugli investimenti in beni strumentali.

La proroga mira a sostenere lo sviluppo economico delle regioni del Sud Italia, incentivando l’apertura di nuove attività produttive e l’ammodernamento di quelle esistenti.

Incentivi occupazione per giovani, donne e svantaggiati

Le imprese beneficeranno anche di misure per incentivare l’occupazione di giovani, donne e lavoratori svantaggiati. Queste misure puntano a ridurre il costo del lavoro, favorendo l’inclusione di categorie che storicamente incontrano maggiori difficoltà di accesso al mercato del lavoro.

Per le imprese che assumono giovani sotto i 36 anni o donne in condizioni di svantaggio, è previsto un esonero parziale o totale dei contributi previdenziali, per incentivare la creazione di posti di lavoro stabili favorendo una maggiore partecipazione al mondo del lavoro di queste categorie.

Nel capitolo in Manovra 2035 dedicato alle misure a favore delle imprese c’è anche la proroga dell’esonero contributivo a favore dei giovani fino a 35 anni di età e delle lavoratrici svantaggiate. Ancora: estensione delle misure di esonero contributivo per incentivare lo sviluppo occupazionale della ZES e delle imprese avviate da giovani.

Detassazione dei premi di produttività e welfare aziendale

La Manovra 2025 proroga e rafforza gli sravi contributivi e si introducono nuove misure di detassazione dei premi di produttività e welfare aziendale per sostenere le imprese e migliorare la competitività del lavoro.

Le imprese che riconoscono ai dipendenti premi legati all’incremento della produttività potranno beneficiare di una tassazione agevolata, incentivando così una maggiore efficienza e migliorando i risultati aziendali.

Il welfare aziendale, che include benefit come servizi per la salute, buoni pasto o supporto alla famiglia, viene ulteriormente incentivato con agevolazioni fiscali, rendendo le imprese italiane più competitive e migliorando il benessere dei lavoratori.

Transizione ecologica e innovazione

Un altro tema chiave è il supporto alle imprese nella transizione ecologica e nella innovazione digitale. La manovra prevede incentivi per le aziende che investono in tecnologie a basso impatto ambientale e in processi produttivi più sostenibili. Ciò è in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e con le strategie europee per il Green Deal, che puntano a ridurre le emissioni e promuovere un’economia più verde. Le imprese che innovano potranno contare su credito d’imposta e su finanziamenti agevolati per investimenti in tecnologie digitali e green, favorendo la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Sostegno all’internazionalizzazione

La manovra prevede anche nuove risorse per sostenere i processi di internazionalizzazione delle imprese italiane, facilitando l’accesso a mercati esteri e aumentando la competitività del “Made in Italy”. Il supporto include finanziamenti per missioni commerciali all’estero, accesso agevolato ai fondi per la partecipazione a fiere internazionali e altre iniziative volte a promuovere le esportazioni italiane. Le PMI, in particolare, potranno usufruire di questi incentivi per ampliare la propria presenza sui mercati globali.