Come da attese, la Legge di Bilancio 2025 presentata dal Governo introduce un primo assaggio di riforma delle detrazioni edilizie. Lo schema di Manovra è stato presentato alla stampa ma, per conoscere i dettagli del testo, è necessario attendere il 21 ottobre, quando il provvedimento sarà trasmesso alle Camere.
Nel frattempo, in base alle anticipazioni fornite dal Ministero dell’Economia, è data per certa la proroga del Bonus Mobili al 50% (ma non è stato specificato se la soglia massima di spesa detraibile è sempre pari a 5mila euro) mentre per le detrazioni degli interventi di recupero edilizio si introduce un drastico ridimensionamento.
Vediamo dunque i primi dettagli, in base alle dichiarazioni del Ministro Giancarlo Giorgetti e del Sottosegretario Maurizio Leo.
Bonus Ristrutturazioni 2025: cosa cambia
La Legge di Bilancio 2025 prevede una proroga a metà per il Bonus ristrutturazione, introducendo significative limitazioni sia in termini di beneficiari che di importo dell’agevolazione: l’aliquota del 50% resta applicabile soltanto per i lavori sulla prima casa scendendo al 36%per tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale.
Percentuali di detrazione
Non solo: a quanto sembra, il diritto all’importo pieno delle detrazioni sarà potenzialmente demandato al nuovo criterio del quoziente familiare abbinato al reddito. Su questo ultimo ultimo sono necessari ulteriori chiarimenti da parte del Governo, che presentando la Manovra 2025 si è limitato ad annunciare una modulazione di tutte le detrazioni spettanti nel range 19%-50%, a questo nuovo meccanismo. Quel che è certo, però, è che anche a pieno titolo reddituale e familiare il Bonus 50% è limitato alle prime case.
Soglia massima di spesa detraibile per i lavori edilizi
In considerazione delle differenti aliquote di detrazione, cambiano anche i massimali di spesa. Per il Bonus prima casa al 50% si conferma la soglia massima di spesa detrabile pari a 96mila euro per unità abitativa nell’anno prossimo, mentre dal 1º gennaio 2025 il limite massimo di spesa scende a 48mila euro per le detrazioni al 36%.
Validità della detrazione
Il Bonus al 36% sarà operativo fino al 2027 compreso, limitatamente alla soglia di reddito che non supera i 120 mila euro. Successivamente, invece, la percentuale di detrazione sarà probabilmente ridotta dal 36 al 30% dal 2028 al 2033, almeno a legislazione vigente.
Il criterio reddito-figli per il tetto di detrazioni fiscali
In base alle indiscrezioni di stampa, il criterio “reddito-figli” per tutte le detrazioni 2025 dovrebbe essere utilizzato “a valle” del calcolo delle detrazioni, imponendo cioè una quota massima di detrazione applicabile in dichiarazione dei redditi una volta calcolate in base alle percentuali spettanti per ogni singola agevolazione.
Sempre in base alle indiscrezioni di stampa, si starebbe valutando di inserire una soglia pari ad un 8% di detrazione massima per i redditi fino a 50mila euro, 6% per i redditi da 50mila a 100mila euro e 4% oltre i 100mila euro. Il tutto, con un “correttivo” associato al numero di figli a carico.
Nel caso del Bonus Ristruttuazioni, ad esempio, si conteggerebbe comunque al 50% così come resterebbero al 19% le consuete soese detraibili (spese sanitarie, mutuo, ecc.), ma se nel loro complesso le detrazioni superassero il tetto massimo che il Governo deciderà di applicare ad ogni contribuente in base al reddito e alla presenza di figli a carico, allora si applicherà una sorta di tagliola in dichiarazione dei redditi, limitando alla percentuale stabilita lo sgravio spettante.
Al momento si tratta solo di indiscrezioni di stampa, è bene tenerlo a mente: per avere certezze è necessario attendere il deposito del disegno di Legge di Bilancio in Parlamento, passaggio previsto quasi certamente entro lunedì 21 ottobre.