Con l’approssimarsi della Manovra 2025 si moltiplicano le anticipazioni, quest’anno arricchite dalle indicazioni contenute nel Piano Strutturale di Bilancio di medio termine (2025-2029), che in buona sostanza sostituisce la consueta NaDEF. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha ribadito che sono necessari sacrifici ma non si prevedono tagli alla spesa pubblica né inasprimenti fiscali per le persone fisiche, anche se è quasi certa una riduzione selettiva delle detrazioni IRPEF, a partire da quelle edilizie.
Di già noto, nella Legge di Bilancio ci sarà la proroga del taglio in busta paga del cuneo fiscale e la riduzione a tre aliquote IRPEF, con possibili (o probabili?) passi avanti sul fronte della riforma, nonché un corposo pacchetto di misure per la famiglia, con particolare attenzione ai nuclei con figli.
Di nuovo ci sarebbe invece il maxi-aumento (5 euro) delle sigarette e nuovi prelievi fiscali in capo alle grandi imprese di determinati settori, in forma di contributo straordinario, sull’esempio della tassa sugli extraprofitti bancari tentata lo scorso anno.
Possibile contributo straordinario sugli utili d’impresa
Fari sono puntati sul possibile prelievo straordinario richiesto nel 2025 a determinate tipologie di azienda. L’ipotesi è concretamente allo studio, come sembra emergere dalle parole di Giorgetti:
non è corretto parlare di extraprofitti, ma di tassare i profitti a chi li ha fatti: è uno sforzo che l’intero Paese deve sostenere, ovvero individui, ma anche società piccole, medie e grandi.
Le anticipazioni, tuttavia, fanno più che altro riferimento a forme di tassazione su imprese di grandi dimensioni e appartenenti a determinati settori in cui gli utili sono stati prodotti anche grazie a condizioni di mercato favorevoli: banche, assicurazioni, energia, difesa.
Ipotesi aumento sigarette
Tra le indiscrezioni, sembra già tramontata l’ipotesi di aumentare l’accise sui carburanti, mentre prende corpo quella di un sostanzioso aumento sulle sigarette, fino a 5 euro per ogni pacchetto. Una misura caldeggiata dall’Associazione italiana di oncologia medica, AIOM, che dovrebbe servire a finanziare il sistema sanitario.
Avanti con la riforma IRPEF
Sicuramente si può escludere che ci siano ipotesi di aumento di tassazione per le persone fisiche. Anzi, come detto, c’è sicuramente la proroga della riduzione delle aliquote da quattro a tre, con l’accorpamento delle prime due. E resta in piedi anche l’idea di fare un ulteriore passo avanti in questo senso, con estensione del secondo scaglione e riduzione di aliquota: redditi da 28mila a 60mila euro (oggi invece si ferma a 50mila euro), con tassazione al 33% in luogo dell’attuale 35%.
Misure per il lavoro dipendente
Quale che sarà l’intervento in Manovra, l’indicazione di proseguire con la Riforma IRPEF è contenuta nel PSB. Che sottolinea anche il programma del Governo di stabilizzare il taglio del cuneo fiscale per i redditi da lavoro dipendente fino a 35mila euro annui. Anche in questo caso, non è chiaro se l’intervento sarà o meno inserito nella prossima Legge di Bilancio.
In cantiere anche altre misure legate al lavoro dipendente, come la proroga della tassazione agevolata sui premi di produzione e l’innalzamento della soglia dei fringe benefit esentasse.
Misure pre-riforma pensioni
Sulle pensioni, la strada sembra essere per il momento la proroga delle formule di flessibilità in uscita, come Quota 103, Opzione Donna e APE Sociale, accompagnate da interventi di stimolo alla previdenza complementare. Ad esempio, con un semestre di silenzio assenso per la destinazione del TFR ai fondi di categoria.
Sul medio termine, il PSB indica l’intenzione di introdurre soluzioni volte a potenziare il pilastro pensionistico complementare, promuovendo una maggiore adesione ai fondi pensione su base volontaria e, nel contempo, la destinazione del montante maturato a rendita pensionistica.
Il pacchetto famiglia
Potrebbero esserci nuove rimodulazioni dell’Assegno unico per i figli a carico, con l’esclusione di alcune voci di spesa dall’ISEE. Dovrebbe essere riproposto anche l’esonero contributivo, fino a 3mila euro annui, per le dipendenti con almeno due figli (Bonus madri lavoratrici) e prolungato quello per le madri di almeno tre figli, attualmente in scadenza a fine 2025.
Nel PSB si prevede anche un potenziamento di asili e servizi per la prima infanzia, ma non necessariamente nella prossima Legge di Bilancio.