Il Governo ha incontrato i sindacati per discutere la riforma del Decreto Flussi rendendolo più efficiente e meglio rispondente alle esigenze delle imprese, che ad oggi possono assumere lavoratori extra-comunitari in ingresso nel Paese nell’ambito del sistema delle quote annuali.
Attualmente, il meccanismo dei click day per “prenotare” gli ingressi finalizzati all’occupazione non funziona adeguatamente. Ed il Governo teme anche rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nel sistema.
Tavolo immigrazione per la riforma del Decreto Flussi
Il vertice su questa delicata materia si è svolto a Palazzo Chigi, fra il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Confasal, Cisal e Confintesa.
Il segretario confederale Uil Sandro Biondo ha definito l’incontro «un fatto positivo», perché consente di discutere del tema con il Governo. Secondo la sigla confederale l’obiettivo dev’essere «sottrarre alla condizione di clandestinità, alimentata dal malfunzionamento del dispositivo flussi, gli immigrati che entrano in Italia per lavorare».
Fra le proposte avanzate da parte sindacale, c’è quella di superare i click day sostituendoli con un più prevedibile sistema di scorrimento annuale, aprire la possibilità anche ai lavoratori di presentare domanda con il decreto flussi, o anche quella di entrate nel Paese con un visto temporaneo di ricerca lavoro, pensare a una sanatoria per regolarizzare la posizione degli stranieri attualmente in Italia.
Legge Bossi-Fini senza modifiche
Ci sono lavoratori che vengono chiamati per lavorare e poi non vengono impiegati. Viceversa, imprese e territori che non riescono a soddisfare il proprio fabbisogno.
Le parti concordano nel ritenere che, nel meccanismo, si siano infiltrate organizzazione criminali, che occupano quote per far entrare nel Paese persone che poi non trovano lavoro e diventano irregolari.
In generale, il Governo sembra dunque disponibile a modificare il meccanismo dei click day ma non a recepire altre istanze, fra le quali c’è anche quella di abolire il reato di clandestinità.
L’esecutivo Meloni vuole mantenere l’attuale impianto della legge sull’immigrazione, la cosiddetta Bossi-Fini, intervenendo però in materia di occupazione perché di fatto il meccanismo non funziona.