Alla fine, l’Italia ha ottenuto una vicepresidenza nella Commissione UE. : fa i sei nomi scelti dalla presidente Ursula von der Leyen c’è infatti anche quello di Raffaele Fitto, che diventa Ministro Europeo per la Coesione e le Riforme.
Il nuovo esecutivo comunitario è stato presentato nella mattinata di martedì 17 settembre, al termine di giornate ad alta tensione che hanno visto le dimissioni del Commissario al Mercato interno, Thierry Breton.
La Commissione von der Leyen bis
La nuova Commissione è formata da 26 ministri, di cui sei vicepresidenti (nel precedente collegio erano sette). Restano in carica cinque anni, fino al 2029. Sono 11 le donne e 16 gli uomini, con una presenza femminile al 40%. E’ un aspetto su cui von der Leyen dichiara di aver lavorato molto; nelle scorse settimane aveva chiesto ai Governi Ue di presentare due nomi, un uomo e una donna, per consentire una composizione adeguatamente bilanciata sotto il profilo del genere.
Quando ho ricevuto la prima serie di candidature e candidature, eravamo intorno al 22% di donne e 78% di uomini.Ciò era inaccettabile. Quindi ho lavorato con gli Stati membri e siamo stati in grado di migliorare l’equilibrio al 40% di donne e al 60% di uomini. E questo dimostra che, nonostante il risultato ottenuto, c’è ancora molto lavoro da fare.
Il gender balance fra i vicepresidenti è invece a favore dellle donne, quattro a due.
I sei vicepresidenti
Partiamo dai questi sei nomi, sottolineando il paese di provenienza, la delega ministeriale e la mission indicata da von der Leyen:
- Teresa Ribera (Spagna): Transizione ecologica e la Concorrenza. «Guiderà il lavoro per garantire che l’Europa resti sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi dell’European Green Deal. E che decarbonizziamo e industrializziamo la nostra economia allo stesso tempo».
- Henna Virkkunen (Finlandia): Sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia. «Chiederò a Henna di esaminare gli aspetti interni ed esterni della sicurezza. Ma anche di rafforzare le fondamenta della nostra democrazia, come lo stato di diritto, e proteggerla ovunque venga attaccata»;
- Stéphane Séjourné (Francia): Industria, PMI e Mercato unico. «Guiderà il lavoro per creare le condizioni affinché le nostre aziende prosperino, dagli investimenti e innovazione alla stabilità economica e alla sicurezza commerciale ed economica»;
- Kaja Kallas (Estonia): Alto Rappresentante per la Politica Estera. «Siamo in un’epoca di rivalità geostrategiche e instabilità. La nostra politica estera e di sicurezza deve essere progettata tenendo presente questa realtà e deve essere più allineata con i nostri interessi».
- Roxana Mînzatu (Romania): Istruzione e cultura, posti di lavoro di qualità e diritti sociali. «Tutto ciò rientra nell’ambito della demografia. Roxana guiderà in particolare un’Unione delle competenze e il Pilastro europeo dei diritti sociali».
- Raffaele Fitto (Italia): Coesione e riforme. «Sarà responsabile del portafoglio che si occupa di politica di coesione, sviluppo regionale e città. Faremo affidamento sulla sua vasta esperienza per contribuire a modernizzare e rafforzare le nostre politiche di coesione, investimento e crescita».
I ministri e gli incarichi
Gli altri 20 ministri:
- Maroš Šefčovič (Slovacchia): Commercio;
- Valdis Dombrovskis (Lettonia): Economia;
- Dubravka Šuica (Croazia): Mediterraneo;
- Olivér Várhely (Ungheria): Salute e nenessere degli animali;
- Wopke Hoekstra (Olanda): Clima;
- Andrius Kubilius (Lituania): Difesa e Spazio;
- Marta Kos (Slovenia): Allargamento delll’Unione e ricostruzione dell’Ucraina;
- Jozef Síkela (Repubblica Ceca): Partnership Internazionali;
- Costas Kadis (Cipro): Pesca e oceani;
- Maria Luís Albuquerque (Portogallo): Servizi finanziari;
- Hadja Lahbib (Belgio): Preparazione e la gestione delle crisi;
- Magnus Brunner (Austria): Affari interni e migrazione;
- Jessika Roswall (Svezia): Ambiente;
- Piotr Serafin (Polonia): Bilancio e Pubblica amministrazione;
- Dan Jørgensen (Danimarca): Energia e casa;
- Ekaterina Zaharieva (Bulgaria): Ricerca e innovazione;
- Michael McGrath (Irlanda): Giustizia;
- Apostolos Tzitzikostas (Grecia): Turismo;
- Christophe Hansen (Lussemburgo): Agricoltura;
- Glenn Micallef (Malta): Cultura e sport.
Le nomine dovranno ora essere approvate dal Parlamento UE, un passaggio analogo a quello della fiducia al nuovo Governo in Italia.
La presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni ha definito la nomina di Fitto «un riconoscimento importante che conferma il ritrovato ruolo centrale della nostra nazione in ambito UE». In considerazione del nuovo ruolo, Fitto lascerà l’incarico di Ministro per gli Affari Europei nel governo, che procederà di conseguenza a un rimpasto oppure affiderà le deleghe a ministri già in carica.