Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ribadisce la volontà del Governo di inserire in Manovra 2025 nuove misure a sostegno della natalità delle famiglie. In realtà sono due gli obiettivi dell’Esecutivo Meloni: aumentare il tasso di occupazione femminile e fornire nuovi strumenti fiscali per chi ha figli. Il ragionamento di Giorgetti è il seguente:
una famiglia con due o tre figli sostiene più spese per educarli e portarli alla maggiore età rispetto a un single, per questo chi affronta maggiori spese merita maggiore attenzione.
Questo non significa «favorire le famiglie che fanno figli rispetto a chi non li ha» ma «ripristinare un concetto base di scienza delle finanze: tassare il reddito disponibile delle famiglie».
Misure di sostegno all’occupazione femminile
Il ministro Giorgetti ha rilasciato queste dichiarazioni al Tempo delle Donne, intervistato dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. Da una parte c’è il bicchiere mezzo pieno: «il tasso di occupazione femminile negli ultimi due anni ha registrato progressi enormi. Abbiamo registrato livelli eccezionali rispetto alla serie storica ed è chiaro il sentiero su cui dobbiamo andare avanti: quando la disoccupazione sarà inferiore al 5% e l’occupazione femminile prossima a quella maschile, avremo fatto quello che possiamo per la sostenibilità del sistema».
Dall’altra quello mezzo vuoto, rappresentato dalla strada ancora in salita da percorrere: «se non aumentiamo il tasso di partecipazione al lavoro, in particolare delle donne, è impossibile che il sistema possa funzionare».
Manovra 2025: proroghe e nuovo Bonus Befana
Dunque, la Legge di Bilancio 2025 agirà sul fronte delle imprese e su quello della natalità, per stimolare il tasso di partecipazione al mondo del lavoro. Fra le misure di cui si parla nelle ultime settimane, destinate al rinnovo, c’è la decontribuzione per le dipendenti con figli, la superdeduzione al 120% sulle nuove assunzioni che incrementano l’organico, la proroga con eventuali estensioni dei fringe benefit esentasse. Oltre al taglio del cuneo fiscale per i redditi da lavoro dipendente fino a 25mila euro annui.
C’è anche una nuova ipotesi: anticipare a dicembre l’una tantum da 100 euro per i nuclei monoreddito o monogenitoriali con stipendio fino a 28mila euro.
Già ribattezzato Bonus Befana, è stato inserito nel Dlgs di riforma fiscale di revisione IRPEF e IRES, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 30 aprile e ora all’esame del Parlamento per il necessario parere sui provvedimenti attuativi di legge delega. Il testo originario lo prevede nel mese di gennaio ma l’idea è quella di versarlo a dicembre.
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Allarme demografico da contrastare
Il calo demografico è uno degli elementi centrali di riflessione macroeconomica in Europa, in considerazione dell’invecchiamento della popolazione lavorativa e del rischio di insostenibilità di un sistema di welfare più evoluto rispetto a quello dei principali competitor internazionali, come USA e Cina.
Il tema è stato affrontato anche in occasione dell’Ecofin informale di Budapest (boicottato dalla maggioranza dei paesi UE a causa di una serie di mosse della presidenza di turno ungherese, come le visite non concordate con i partner comunitari del premier Viktor Orban in Russia e Cina), dove sono stati presenti 9 ministri su 27. Oltre all’Italia c’erano Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Lussemburgo, Malta, Slovenia. Assenti anche i commissari UE Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni.
Giorgetti in questa sede ha definito «importante che l’emergenza demografica diventi argomento nell’agenda europea», con una dibattito che «non si esaurisca con la denuncia di una condizione comune a molti Paesi, compresa l’Italia, ma diventi oggetto di riflessioni e proposte della commissione».