Benzinai ancora sul piede di guerra: alla luce delle proteste di settore, è stata rinviata l’approvazione del disegno di legge di riforma del settore della distribuzione di carburanti e di ristrutturazione della rete, che era atteso in Consiglio dei Ministri nei giorni.
Un nuovo incontro fra le parti è stato fissato per il 10 settembre presso il Ministero dell’Industria e del Made in Italy.
Riforma del settore carburanti in stallo
Torna dunque in salita la strada verso la riorganizzazione del settore dopo le aspre critiche delle rappresentanze dei benzinai sul testo che il Governo sembrava pronto ad approvare. In particolare, i gestori lamentano l’assenza di misure per la ristrutturazione della rete, eccessivamente frammentata, che li tutelino adeguatamente.
Nel mirino, il modo in cui vengono modificati i contratti di appalto con le compagnie petrolifere. E una serie di altri capitoli, che vanno dalle tutele del consumatore alla necessità di stimolare la transizione all’elettrico. Il provvedimento prevede infatti incentivi per la conversione delle pompe di benzina in punti di ricarica elettrica.
La riforma dovrebbe garantire ampliamento dell’offerta all’utenza, regole per salvaguardare il servizio nelle zone più svantaggiati e difesa degli aspetti sociali legati alla riduzione della rete. Quest’ultima è ineludibile, in Italia ci sono 22mila 500 impianti di distribuzione, il doppio di Francia e Germania.
Le richieste dei benzinai
Le principali sigle dei distributori di carburante, Figisc, Faib e Fegica, chiedono «un’ipotesi di riforma condivisa che, pur tenendo nel debito conto i desiderata del Governo, vada nel verso della facilitazione della transizione energetica e nella valorizzazione di nuovi carburanti».
Il nodo centrale è rappresentato dai contratti di appalto fra compagnie e distributori, che secondo questi ultimi non tutelano sufficientemente i gestori Il comunicato congiuuto delle sigle sindacali parla di «finti contratti di durata quinquennale che possono essere disdettati con 90 giorni di preavviso».
Critiche anche alla cancellazione della norma che obbliga a esporre il differenziale fra prezzo self e servito. Mentre, par di capire, resta l’obbligo di esporre il prezzo medio regionale di vendita.
Vertice il 10 settembre
Le critiche dei benzinai hanno ottenuto un primo risultato, ovvero lo slittamento dell’approvazione del disegno di legge di riforma in sede di Consiglio dei Ministri, e per martedì 10 settembre 2024 è stato convocato un incontro al MIMIT alla presenza del ministro per le Imprese Adolfo Urso, del sottosegretario Massimo Bitonci e di rappresentanti del dicastero dell’Ambiente.