Vendere o acquistare casa: obblighi, regole e spese

di Noemi Ricci

3 Settembre 2024 08:31

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Guida all'acquisto e alla vendita di una casa: tutti i passaggi, le normative da seguire, le spese da sostenere e i consigli pratici per affrontare al meglio la compravendita immobiliare.

Acquistare o vendere un immobile è tra le decisioni finanziarie più rilevanti della vita. Comprare casa rappresenta un traguardo per gli italiani, considerato che circa il 75% è proprietario di un’abitazione. Tuttavia, dietro la scelta di vendere o investire nel mattone si celano complessità che richiedono un’adeguata preparazione.

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La compravendita di una casa non ha solo risvolti economici ma implica la gestione di aspetti legali, burocratici e fiscali. Dalla ricerca dell’immobile ideale fino alla firma del rogito, ogni fase del processo richiede una conoscenza approfondita delle normative e delle procedure da seguire.

In questa guida, esploreremo tutte le fasi dell’acquisto e della vendita di un immobile, fornendo un quadro dettagliato delle operazioni necessarie.

  • Verranno analizzati i passaggi obbligatori, come la ricerca dell’immobile, la trattativa, la firma del compromesso e la richiesta di un mutuo.
  • Saranno approfonditi aspetti come il ruolo del notaio, le spese accessorie e le tasse che gravano sull’operazione, senza dimenticare le agevolazioni fiscali previste per l’acquisto della prima casa.
  • Inoltre, si offrirà una panoramica su come gestire al meglio la vendita di un immobile, con consigli su come valorizzare la proprietà e interfacciarsi con gli acquirenti.

L’obiettivo è quello di fornire un supporto completo per chi si accinge a compiere questo passo, sia dal lato dell’acquirente sia del venditore, aiutando a evitare errori comuni e a prendere decisioni informate.

Come iniziare la ricerca del giusto immobile

Il primo passo verso l’acquisto di una casa è la ricerca dell’immobile giusto. Questo compito, che può sembrare semplice, richiede in realtà tempo, pazienza e una buona strategia. Si può iniziare la ricerca autonomamente, utilizzando piattaforme online dedicate o esplorando i quartieri di proprio interesse.

Se però non si dispone di esperienza o tempo a sufficienza, affidarsi a un agente immobiliare può rivelarsi una scelta saggia. Un professionista può non solo aiutare a trovare la casa giusta, ma anche guidare attraverso tutte le fasi successive, dalla trattativa al rogito notarile.

Proposta d’acquisto: come formulare un’offerta vincente

Una volta individuata la casa ideale, il passo successivo è presentare una proposta d’acquisto. Questo documento, redatto in forma scritta, rappresenta il primo impegno formale dell’acquirente nei confronti del venditore e deve contenere tutte le informazioni necessarie per rendere l’offerta chiara e trasparente.

Nella proposta devono essere inclusi i dati dell’immobile, l’offerta economica, le modalità di pagamento e le tempistiche per la stipula del rogito notarile. È fondamentale che la proposta d’acquisto venga formulata in modo accurato per evitare fraintendimenti e per proteggere i propri interessi.

Una parte cruciale della proposta d’acquisto è la caparra confirmatoria, una somma di denaro che l’acquirente versa come garanzia del proprio impegno. Solitamente, la caparra rappresenta una percentuale compresa tra il 10% e il 20% del prezzo offerto e serve a dimostrare la serietà dell’intenzione di acquistare l’immobile. In caso di mancata conclusione dell’affare per volontà dell’acquirente, il venditore ha il diritto di trattenere la caparra come risarcimento del danno subito.

La proposta d’acquisto può essere consegnata direttamente al venditore o tramite l’agente immobiliare incaricato della trattativa. È importante specificare nella proposta la validità temporale dell’offerta, ad esempio indicando che l’offerta è valida per sette giorni dalla data di ricezione. Questo limite temporale permette di stabilire un quadro chiaro per entrambe le parti e di evitare lunghe attese senza risposta.

Dopo la presentazione della proposta, il venditore ha la facoltà di accettarla o rifiutarla. Se l’offerta viene accettata, il passo successivo sarà la stipula del compromesso, il contratto preliminare di compravendita. Se invece l’offerta viene rifiutata, la caparra confirmatoria viene restituita all’acquirente. Tuttavia, se l’offerta viene accettata e successivamente l’acquirente decide di non procedere con l’acquisto, il venditore ha il diritto di trattenere la somma ricevuta.

Formulare una proposta d’acquisto ben strutturata e accompagnata da una caparra confirmatoria adeguata è essenziale per mostrare serietà e determinazione, aumentando così le probabilità di successo nella trattativa. Con una preparazione adeguata, si può affrontare questa fase della compravendita con maggiore sicurezza e con un chiaro piano d’azione per portare a termine l’acquisto della casa desiderata.

Come vendere un immobile

La vendita di un immobile richiede una gestione attenta e strategica per ottenere il miglior risultato possibile. Un aspetto cruciale è la valorizzazione della proprietà, che può essere raggiunta attraverso interventi mirati come il home staging, ovvero l’allestimento temporaneo degli ambienti per renderli più attraenti agli occhi dei potenziali acquirenti.

Piccole migliorie estetiche, come una nuova tinteggiatura, la sistemazione del giardino o l’aggiornamento delle finiture, possono fare una grande differenza nel percepito valore dell’immobile. È inoltre utile presentare la casa in modo neutro e ordinato, riducendo al minimo gli oggetti personali, per permettere agli acquirenti di immaginare il potenziale dell’immobile come futura abitazione propria.

Parallelamente alla valorizzazione fisica della proprietà, è fondamentale interfacciarsi efficacemente con gli acquirenti. Un approccio trasparente e professionale contribuisce a instaurare un rapporto di fiducia, elemento essenziale per concludere la vendita con successo. Durante le visite, è consigliabile fornire tutte le informazioni necessarie, rispondere in modo chiaro alle domande e mostrare disponibilità nel discutere eventuali dettagli contrattuali.

Un altro aspetto importante è la gestione delle trattative: occorre essere preparati a negoziare sul prezzo e sulle condizioni di vendita, mantenendo un equilibrio tra le proprie esigenze e quelle dell’acquirente. Infine, presentare la documentazione dell’immobile in modo accurato e completo fin dalle prime fasi può accelerare il processo di vendita, evitando ritardi dovuti a verifiche o richieste di chiarimenti.

Compromesso: garanzie e impegni per l’acquisto dell’immobile

Il compromesso, o contratto preliminare di compravendita, rappresenta un passaggio fondamentale nel processo di acquisto di un immobile, poiché formalizza l’accordo tra acquirente e venditore. Questo documento non solo stabilisce tutti i dettagli relativi alla compravendita, come il prezzo finale e le condizioni di vendita, ma impegna anche entrambe le parti a stipulare il contratto definitivo in un momento successivo.

Il compromesso viene generalmente richiesto dall’acquirente, il quale potrebbe aver bisogno di tempo extra per organizzare il finanziamento necessario, come ad esempio la richiesta di un mutuo per l’acquisto dell’immobile.

La sottoscrizione del compromesso non richiede necessariamente la presenza di un notaio ma, perché abbia valore legale, è obbligatorio registrare il documento presso l’Agenzia delle Entrate entro termini specifici:

  • 20 giorni se il contratto è stipulato tra privati o tramite un’agenzia immobiliare;
  • 30 giorni se redatto da un notaio.

La registrazione del compromesso presso l’Agenzia delle Entrate ha un costo di 200 euro, più 16 euro per ogni pagina del contratto in marche da bollo. Questo passaggio è essenziale per garantire la validità legale dell’accordo.

Il contenuto del contratto preliminare deve includere dettagli cruciali, quali le caratteristiche dell’immobile, il prezzo pattuito e le condizioni di pagamento. Inoltre, possono essere inserite clausole particolari, come la condizione sospensiva, che vincola la validità del compromesso all’ottenimento del mutuo da parte dell’acquirente. Tali clausole offrono una maggiore sicurezza sia per il compratore sia per il venditore, assicurando che l’accordo sia rispettato solo se tutte le condizioni vengono soddisfatte.

In situazioni in cui l’immobile da acquistare è ancora in costruzione, il compromesso avviene spesso direttamente con l’azienda costruttrice. In questi casi, la legge prevede ulteriori tutele per l’acquirente. Ad esempio, il decreto legislativo 14/2019 del 12 gennaio ha introdotto l’obbligo per il costruttore di fornire una fideiussione, rilasciata da una banca o un’agenzia assicurativa.

La garanzia protegge l’acquirente nel caso in cui l’impresa costruttrice fallisca o non completi i lavori, assicurando il rimborso totale della caparra versata. Se la fideiussione non viene presentata, il contratto è considerato nullo.

Questi meccanismi di protezione e le procedure formali previste dalla legge sono fondamentali per tutelare entrambe le parti coinvolte nella compravendita di un immobile, assicurando che l’accordo si svolga in modo equo e trasparente.

Come ottenere il mutuo per l’acquisto della casa

Per la maggior parte degli acquirenti, l’accesso a un mutuo è una tappa fondamentale nel percorso di acquisto di una casa. La richiesta di un mutuo comporta una serie di passaggi cruciali e la presentazione di documenti specifici alla banca o all’istituto di credito scelto. Questo processo, se gestito correttamente, può facilitare l’acquisto dell’immobile desiderato, rendendo il finanziamento più sostenibile.

Il primo passo consiste nell’analisi delle proprie esigenze finanziarie e nella ricerca delle migliori offerte sul mercato. È consigliabile fissare appuntamenti con diverse banche o affidarsi a intermediari esperti, che possono aiutare a comparare le condizioni proposte dai vari istituti di credito. Tra i fattori da considerare ci sono il tasso di interesse, la durata del mutuo e i costi accessori, come l’imposta sostitutiva e le spese di istruttoria.

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Una volta individuata l’offerta più conveniente, si procede con la presentazione della domanda di mutuo. I documenti richiesti includono:

  • Dati personali: carta d’identità, codice fiscale e eventuali documenti di residenza.
  • Documenti reddituali: ultime buste paga, dichiarazione dei redditi e altre attestazioni di reddito.
  • Documentazione dell’immobile: planimetrie, visura catastale e altri documenti che attestano la regolarità dell’immobile.
  • Importo del mutuo: la somma richiesta per il finanziamento.

Una volta ricevuta la domanda, la banca effettuerà una perizia tecnica sull’immobile, allo scopo di valutare se il suo valore è in linea con la cifra richiesta. Questo passaggio è essenziale per garantire che l’istituto di credito possa concedere il mutuo richiesto in base al valore reale del bene. La perizia rappresenta una garanzia sia per l’acquirente che per la banca, assicurando che l’investimento sia congruo.

I tempi di accettazione della domanda di mutuo possono variare, generalmente tra i 30 e i 60 giorni. Durante questo periodo, la banca valuterà anche la solidità finanziaria del richiedente, per determinare la capacità di rimborso del prestito. Una volta approvato il mutuo, si procede alla fase di sottoscrizione del contratto e alla stipula di eventuali polizze assicurative obbligatorie.

Le spese legate all’apertura del mutuo possono essere significative e includono i costi per l’istruttoria, l’imposta sostitutiva e l’assicurazione obbligatoria, oltre a quelli notarili. In generale, queste spese possono ammontare a qualche migliaio di euro, ma possono variare in base all’importo del mutuo e alle condizioni contrattuali.

Va ricordato che quando si stipula un mutuo per l’acquisto di un immobile, la banca richiede l’iscrizione di un’ipoteca sull’immobile stesso come garanzia del finanziamento. Questa iscrizione avviene contestualmente al rogito notarile e viene registrata nei registri immobiliari, garantendo alla banca il diritto di rivalersi sull’immobile in caso di mancato pagamento delle rate del mutuo.

Il rogito notarile: l’ultimo passo per diventare proprietari

Il rogito notarile è la tappa conclusiva di tutto il processo di compravendita immobiliare, l’atto formale che sancisce il trasferimento della proprietà dal venditore all’acquirente. Questo momento rappresenta l’ultimo passo di un percorso spesso complesso, in cui tutti gli accordi presi durante le fasi precedenti vengono formalizzati e resi legalmente vincolanti.

Il rogito viene redatto e certificato da un notaio, che svolge un ruolo cruciale in questa fase. Il notaio non solo redige l’atto di vendita, ma garantisce anche che tutte le procedure siano eseguite in conformità con le leggi vigenti, tutelando sia il venditore sia l’acquirente. Il documento finale deve contenere una serie di informazioni imprescindibili, tra cui i dati anagrafici delle parti coinvolte, la descrizione dettagliata dell’immobile, il prezzo di vendita concordato e le modalità di pagamento.

Durante l’atto, il notaio verifica la validità dei documenti presentati e controlla che non esistano ipoteche o vincoli che possano compromettere la legittimità del trasferimento di proprietà. A questo punto, se tutto è in regola, si procede alla firma dell’atto da parte del venditore e dell’acquirente. Solo dopo la firma e con il pagamento completato, l’immobile diventa ufficialmente di proprietà dell’acquirente, che riceve le chiavi della sua nuova abitazione.

Il rogito rappresenta anche il momento in cui si saldano tutte le spese associate alla compravendita. Oltre al prezzo dell’immobile, l’acquirente deve considerare i costi notarili, le imposte di registro, le eventuali tasse ipotecarie e catastali. Queste spese, che variano in base alla tipologia di immobile e alla sua destinazione d’uso, devono essere preventivate per evitare sorprese dell’ultimo minuto.

Un altro aspetto fondamentale del rogito è la sua pubblicità nei registri immobiliari. Dopo la firma, il notaio provvede a trascrivere l’atto nei pubblici registri, rendendo il trasferimento di proprietà opponibile a terzi e proteggendo l’acquirente da eventuali rivendicazioni future. Questo passaggio è essenziale per conferire piena sicurezza giuridica all’operazione.

In conclusione, il rogito notarile non è solo un atto formale, ma il punto culminante di tutto il processo di acquisto di un immobile. Con la firma del rogito, si chiude definitivamente l’iter di compravendita e l’acquirente diventa a tutti gli effetti il nuovo proprietario della casa, con tutte le responsabilità e i diritti che ne derivano.

Documenti essenziali da verificare prima della firma

Prima di procedere con la firma del rogito notarile, è cruciale che l’acquirente verifichi con attenzione una serie di documenti essenziali per evitare problematiche future e garantire un acquisto sicuro. Questi controlli preliminari non solo proteggono l’acquirente da potenziali rischi legali e finanziari, ma assicurano anche che l’immobile sia conforme alle normative vigenti.

Uno dei documenti più importanti è la visura storica dell’immobile. Questa verifica consente di tracciare la storia completa della proprietà, fornendo informazioni dettagliate su tutti i passaggi di proprietà e sull’eventuale presenza di ipoteche, vincoli o altri gravami che potrebbero influenzare negativamente l’acquisto. La visura catastale è essenziale per accertarsi che non ci siano sorprese dopo la firma del contratto.

Altro documento fondamentale è l’Attestato di Prestazione Energetica (APE). Questo certificato, obbligatorio per legge, valuta l’efficienza energetica dell’immobile e assegna una classe energetica che va dalla A (più efficiente) alla G (meno efficiente). L’APE è un indicatore importante per comprendere i futuri costi di gestione energetica dell’abitazione e, in alcuni casi, può influenzare anche il valore della proprietà.

Non meno rilevante è il certificato di agibilità. Questo documento attesta che l’immobile rispetta tutti i requisiti di sicurezza, salubrità, abitabilità e igiene stabiliti dalla normativa vigente. Senza questo certificato, la casa potrebbe non essere considerata idonea per uso residenziale, il che rappresenterebbe un grave problema per l’acquirente.

Infine, è fondamentale verificare i dati catastali, che includono informazioni precise sulla categoria catastale, la rendita e la destinazione d’uso dell’immobile. Questi dati sono essenziali per garantire che l’immobile sia correttamente registrato e che non ci siano discrepanze rispetto alla realtà fisica dell’edificio.

Costi e tasse per l’acquisto di un immobile

L’acquisto di una casa comporta una serie di spese aggiuntive rispetto al semplice prezzo dell’immobile, molte delle quali sono legate a imposte e servizi indispensabili per completare la compravendita in modo legale e sicuro. Queste spese devono essere attentamente considerate nel budget complessivo per evitare sorprese finanziarie durante il processo di acquisto.

Tra le principali spese, si annoverano le imposte di registro, ipotecarie e catastali. La loro entità varia in base alla natura dell’acquisto e alla tipologia dell’immobile.

Se l’acquisto avviene da un privato:

  • l’imposta di registro è pari al 9% del valore catastale, con un minimo di 1.000 euro. Per chi acquista la prima casa, l’imposta di registro scende al 2% del valore catastale dell’immobile.
  • l’imposta ipotecaria e catastale ammontano a 50 euro ciascuna.

Se l’acquisto avviene da un costruttore:

  • si applica l’IVA, che varia dal 4% per la prima casa, al 10% per le seconde case e al 22% per le abitazioni di lusso.
  • l’imposta ipotecaria e catastale e di registro ammontano a 200 euro ciascuna.

A queste imposte si aggiungono i costi notarili. Il compenso per la stipula del mutuo e per l’acquisto dell’immobile viene calcolato in percentuale rispetto al valore catastale dell’edificio. Solitamente si aggirano sui 1.500-3.000 euro. Il notaio, oltre a redigere l’atto di compravendita, si occupa anche della verifica della documentazione e della trascrizione nei registri immobiliari, un passaggio fondamentale per la validità legale dell’acquisto. Le tariffe notarili variano in base al valore dell’immobile e alla complessità dell’atto e devono essere preventivate sin dall’inizio.

Un’altra voce di costo significativa è rappresentata dalle spese di intermediazione immobiliare, che si applicano nel caso in cui ci si avvalga di un agente per la ricerca e la negoziazione dell’immobile. L’intermediario, infatti, facilita molte delle fasi dell’acquisto, dalla ricerca dell’abitazione ideale alla gestione delle trattative con il venditore. In cambio di questi servizi, è previsto il pagamento di una provvigione, che generalmente varia tra il 2% e il 5% del prezzo di vendita dell’immobile. Questo costo è spesso condiviso tra acquirente e venditore, a meno che non vengano stabiliti accordi diversi durante le trattative.

Oltre ai costi di base già menzionati, è importante considerare anche eventuali costi accessori, come quelli legati all’istruttoria del mutuo, alle assicurazioni richieste per l’immobile e al pagamento dell’imposta sostitutiva sul mutuo, che ammonta allo 0,25% dell’importo finanziato (o al 2% in caso di acquisto di seconda casa).

Benefici e agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa

L’acquisto della prima casa rappresenta un traguardo importante e il legislatore, consapevole delle difficoltà economiche che possono insorgere, ha previsto una serie di agevolazioni fiscali per rendere più accessibile questo passo significativo. Queste agevolazioni si applicano sia agli acquisti tra privati che a quelli effettuati tramite imprese costruttrici, con differenze specifiche nelle imposte dovute.

In caso di compravendita tra privati, l’imposta di registro è ridotta al 2% del valore catastale dell’immobile, un vantaggio considerevole rispetto all’aliquota ordinaria del 9%. Questo rende l’acquisto meno oneroso, specialmente per chi affronta l’acquisto della prima abitazione. Nel caso in cui l’acquisto avvenga da un costruttore, l’IVA applicata è ridotta al 4%, contro il 10% previsto per gli immobili non rientranti nelle agevolazioni prima casa, e il 22% per le abitazioni di lusso.

Oltre a queste agevolazioni dirette sulle imposte, sono previsti ulteriori benefici fiscali per chi accende un mutuo per l’acquisto della prima casa. L’istruttoria del mutuo è pari allo 0,25% dell’importo finanziato, invece del 2% in caso di acquisto di seconda casa. È inoltre possibile detrarre dal reddito imponibile una percentuale degli interessi passivi pagati sul mutuo, fino a un massimo di 4.000 euro all’anno. Questo permette di ottenere un risparmio fiscale significativo, riducendo l’impatto dei costi del finanziamento. Anche le spese notarili sostenute per la stipula del rogito possono essere detratte, seppur entro certi limiti, permettendo così di ridurre ulteriormente il carico fiscale.

Particolari agevolazioni sono previste per i giovani acquirenti. Grazie al Bonus prima casa under 36, i giovani con un’età inferiore ai 36 anni e con un ISEE non superiore a 40.000 euro annui, possono beneficiare di ulteriori incentivi. Tra questi, l’esenzione totale dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali, che riduce significativamente il costo complessivo dell’acquisto. Inoltre, per gli acquisti soggetti a IVA, è previsto un credito d’imposta pari all’IVA pagata, che può essere utilizzato in compensazione per ridurre ulteriori imposte dovute.

In caso di trasferimento di residenza, o di altre esigenze particolari, queste agevolazioni possono essere mantenute se vengono rispettate determinate condizioni. Ad esempio, è possibile trasferire le agevolazioni su un nuovo acquisto, purché il nuovo immobile diventi la residenza principale entro un anno dalla vendita della precedente abitazione.

Questi benefici fiscali non solo rendono più accessibile l’acquisto della prima casa, ma rappresentano anche un incentivo per i giovani e le famiglie a investire nel mattone, considerato da sempre un punto fermo nella cultura italiana. È comunque importante verificare di avere tutti i requisiti necessari per accedere a queste agevolazioni, consultando eventualmente un consulente fiscale o un notaio.