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Manovra 2025: prime ipotesi su lavoro, pensioni e tasse

di Teresa Barone

28 Agosto 2024 13:28

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Prime ipotesi relative alla Manovra 2025: le novità riguardano cuneo e riforma fiscale ma anche pensioni e Canone RAI.

Per il Governo Meloni è tempo di pensare alla Legge di Bilancio 2025, che potrà contare su un plafond di risorse pari a circa  25 miliardi di euro.

Le ipotesi di conferma delle riforme 2024 e di nuove misure in fase di studio sono numerose, essenzialmente relative al nodo pensioni ed al Canone RAI nel secondo caso ed al cuneo fiscale e alla revisione delle aliquote IRPEF nel primo.

Stando alle prime anticipazioni, e fermo restando la necessità di reperire ancora circa 10 miliardi di euro, la Manovra 2025 dovrebbe confermare il taglio del cuneo fiscale che può contare ancora su 11 miliardi di euro. Non è ancora detto, invece, se saranno confermate Opzione Donna e APE Sociale, mentre Quota 103 potrebbe essere sostituita da Quota 41 con il ricalcolo interamente contributivo.

Tra le possibili misure al vaglio compaiono anche nuovi incentivi per il posticipo del pensionamento, sull’esempio del Bonus maroni alternativo alla Quota 103, anche attivando bonus specifici destinati a particolari categorie di lavoratori.

Nella Manovra 2025 potrebbe entrare anche la proposta avanzata dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, relativa all’introduzione dell’obbligo del versamento di una parte del TFR (inizialmente almeno il 25%) ai fondi pensione di categoria oppure a quelli aperti, per integrare l’assegno pensionistico delle giovani generazioni e consentire alla somma raggiunta complessivamente da fungere da base di calcolo per il requisito di reddito soglia necessario per la pensione di vecchiaia e per alcune forme di pensione anticipata.

Da parte della CGIL, inoltre, c’è la richiesta di garantire risorse per il settore Scuola e per i contratti del Pubblico Impiego, confermando anche la decontribuzione in scadenza ed evitando una riduzione del salario netto ai danni di circa 14,7 milioni di lavoratori.

A essere ancora del tutto dubbia, infine, è la decisione relativa al taglio del Canone RAI.