Attualmente ammontano a 32 i tavoli di crisi aziendale attivi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, chiamato anche a occuparsi di oltre venti situazioni da monitorare con attenzione. Un sintomo di stato di salute non ottimale dell’industria nazionale.
I tavoli sono gestiti dalla Struttura per le crisi di impresa, che garantisce interventi ad hoc sulle singole situazioni, valutandole e procedendo con l’elaborazione di proposte operative per il loro superamento.
Tavoli di crisi: la situazione in Italia
da Alitalia a Conbipel, da Elecrolux Italia a Italtel passando per Ferrarini-Vismara e Italia Green Factory (ex sito Whirlpool di Napoli) solo per fare alcuni esempi.
La Struttura supporta anche le imprese interessate a una fase di rilancio aziendale con lavoratori in esubero e dipendenti da ricollocare nel mercato del lavoro, incentivando azioni di reindustrializzazione e di ricollocazione.
Un recente esempio è l’accordo quadro firmato che tutela tutti i 540 lavoratori ex Blutec in Sicilia, con l’assunzione di 350 dipendenti da parte del nuovo investitore Pelligra (con un piano di riqualificazione e formazione professionale) e l’isopensione per gli altri 190, dal primo gennaio 2025.
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Il MIMIT si è occupato anche del Tavolo permanente della Moda, istituito al fine di accogliere le istanze del settore strutturando una politica industriale per valorizzare le filiere nazionali.
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Nello specifico, l’impegno del Governo e quello di favorire la rimodulazione dei prestiti bancari, di garantire l’utilizzo a pieno delle risorse per gli ammortizzatori sociali e di introdurre una misura saldo e stralcio riguardo la questione dei crediti di imposta.