Tratto dallo speciale:

Incentivi auto: cambiano i contributi statali dal 2025

di Anna Fabi

12 Agosto 2024 09:14

logo PMI+ logo PMI+
Nuovi criteri per gli eco-incentivi auto dal 2025: il Governo punta su Made in Italy ed Europa, con nuove regole e focus sulla produzione locale.

Piano incentivi auto 2025 rimodulato con l’obiettivo di privilegiare le produzioni europee e italiane, sostenere le famiglie a basso reddito e accompagnare la transizione energetica: è quanto emerso nel corso del recente “Tavolo automotive”, durante il quale Ministro dell’Industria e Made in Italy, Adolfo Urso, ha delineato le nuove linee guida per i contributi statali dell’Ecobonus auto.

Il 2025 vedrà dunque un’importante revisione degli incentivi per l’acquisto di auto, con un orientamento strategico verso la produzione nazionale ed europea.

Ecobonus verso nuove strategie

Il piano Ecobonus ha raggiunto risultati positivi in termini di rinnovo del parco auto e sostegno alle famiglie meno abbienti. Tuttavia, non ha generato un incremento significativo dei volumi produttivi degli stabilimenti italiani, uno degli obiettivi principali del piano. Per questo motivo, il governo ha deciso di rivedere la strategia per gli anni a venire, spostando il focus sull’offerta e sulla programmazione pluriennale delle risorse.

L’obiettivo è facilitare la pianificazione degli investimenti da parte delle case automobilistiche e supportare le famiglie nell’acquisto di veicoli a basse emissioni.

Risultati e prospettive

A due mesi dall’apertura della piattaforma Ecobonus, le risorse destinate alle auto elettriche si sono rapidamente esaurite, con oltre 25.000 prenotazioni e un totale di quasi 230 milioni di euro già assegnati. L’83% delle prenotazioni prevede una contestuale rottamazione, con il 42% dei modelli fino a Euro 3. Inoltre, il 77% delle risorse prenotate riguarda le persone fisiche, di cui un quarto con un ISEE inferiore a 30.000 euro. Questi risultati dimostrano l’efficacia del piano nel raggiungere i suoi obiettivi principali, ma evidenziano anche la necessità di una strategia più mirata per sostenere la produzione nazionale.

Eco-incentivi auto: nuovi parametri per i contributi

Facend tesoro dell’esperienza degli ultimi anni, le nuove regole per gli incentivi auto, dal 2025 terranno conto di variabili aggiuntive, come l’impronta ecologica e la sicurezza informatica dei veicoli, con l’obiettivo di stimolare la produzione interna e garantire una maggiore sostenibilità.

Il governo italiano sta pertanto lavorando a una rimodulazione del meccanismo degli incentivi per l’acquisto di auto, cercando di favorire le produzioni con un alto contenuto di componentistica europea e italiana.

Questo approccio mira a sostenere la filiera produttiva nazionale e incentivare la domanda di veicoli assemblati localmente. Il ministro Urso ha sottolineato l’importanza di questo cambiamento, che prevede anche l’introduzione di criteri legati alla sostenibilità delle produzioni, alla cybersecurity e al rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori.

Ecobonus auto 2025: nuovi fondi e criteri

Il nuovo piano prevede incentivi più consistenti per le auto a basse emissioni, per chi rottama veicoli più vecchi e inquinanti, e un maggiore sostegno per le classi meno abbienti.

Il nuovo schema degli incentivi sarà finanziato con i 5,75 miliardi di euro stanziati dal fondo automotive istituito nel 2022. Per il 2025 sono previsti 750 milioni di euro, mentre dal 2026 al 2030 lo stanziamento aumenterà a un miliardo di euro all’anno.

Inoltre, verrà incrementata la quota destinata all’offerta, passando da 50 milioni nel 2022 a 350 milioni di euro annui nel successivo biennio, con l’obiettivo di sostenere la riqualificazione della componentistica italiana.

Produzione europea e attrazione di nuovi player

Durante il “Tavolo automotive”, è emersa la necessità di attrarre nuovi player nel mercato italiano, in particolare produttori cinesi interessati a investire in impianti produttivi in Italia.

Tra questi, Dongfeng Motors è uno dei candidati principali, con l’obiettivo di produrre in Italia circa 100.000 veicoli elettrici destinati al mercato europeo. Il governo sta lavorando per offrire a questi investitori siti industriali dismessi, soprattutto nel sud del Paese, e una possibile compartecipazione di minoranza dello Stato e di aziende italiane della componentistica.