Rinnovabili: il Governo introduce semplificazioni per gli impianti FER

di Anna Fabi

7 Agosto 2024 17:06

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Procedure ridotte e semplificate per le Rinnovabili: tre regimi amministrativi per facilitare investimenti ed accesso agli incentivi dell'economia green.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di decreto legislativo che semplifica le procedure per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (FER).

Il provvedimento, firmato dai Ministri Paolo Zangrillo (Pubblica Amministrazione), Maria Elisabetta Alberti Casellati (Riforme Istituzionali) e Gilberto Pichetto (Ambiente e Sicurezza energetica), risponde agli obiettivi di semplificazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), riducendo da cinque a tre i regimi amministrativi necessari per la costruzione e l’esercizio di impianti FER.

Tre binari per la realizzazione di impianti FER

Lo schema di decreto approvato in CdM individua i regimi amministrativi per la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, dei sistemi di accumulo, delle opere connesse e delle infrastrutture necessarie alla realizzazione degli impianti.

Il decreto individua tre percorsi distinti per la realizzazione degli impianti, in base alla loro tipologia, dimensione e localizzazione:

  1. Attività libera: non richiede atti di assenso o dichiarazioni salvo in presenza di vincoli paesaggistici, dove l’autorità deve esprimersi entro 30 giorni (rispetto ai 45 giorni previsti in precedenza).
  2. Procedura Abilitativa Semplificata (PAS): destinata a progetti non soggetti a procedimenti di “permitting” e non assoggettati a valutazioni ambientali, prevede tempi di approvazione da 30 a 75 giorni, riducendo i tempi rispetto alle procedure attuali (che potevano estendersi fino a due anni).
  3. Autorizzazione Unica: riservata agli impianti di dimensioni maggiori, prevede istanze da presentarsi alla Regione per impianti fino a 300 megawatt, e al Ministero dell’Ambiente per quelli superiori, con tempi di autorizzazione da 175 giorni per i progetti non sottoposti a valutazioni ambientali fino a 420 giorni per quelli che richiedono valutazioni più complesse, come la Verifica di assoggettabilità a VIA e la Valutazione d’Impatto Ambientale.

Procedure standard a beneficio delle imprese

Con il nuovo decreto, il governo mira a incentivare in Italia la produzione di energia rinnovabile, facilitando l’accesso agli investimenti necessari per la transizione energetica.

Il provvedimento rappresenta infatti un importante passo verso la riduzione della burocrazia per le imprese del settore delle energie rinnovabili, semplificando e standardizzando le procedure, con un risparmio di tempo e di costi sia per le imprese che per le amministrazioni coinvolte.

Come sottolineato dal Ministro Zangrillo, si tratta di un tassello fondamentale nella semplificazione amministrativa che porterà al traguardo delle 200 procedure semplificate entro l’anno, come previsto dal PNRR.

Più incentivi per un’economia sostenibile

Il nuovo sistema di incentivi e la semplificazione delle procedure non solo rendono la vita più facile alle imprese, ma promuovono anche l’economia verde come un’opportunità e non un peso. Questo approccio, come evidenziato dal Ministro Casellati, è essenziale per rendere l’Italia protagonista nella rivoluzione energetica globale, che tutela la salute pubblica e l’ambiente.

Il Ministro Pichetto, intervenuto anche alla conferenza stampa di presentazione del decreto, ha sottolineato l’importanza di una cornice normativa chiara e strategica per il settore delle Rinnovabili, fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Il provvedimento, infatti, stimola l’iniziativa privata, garantendo regole certe e trasparenza nei tempi, senza compromettere le tutele ambientali.