Il settore del lusso, da sempre sinonimo di eccellenza e prestigio, sta attraversando un periodo di difficoltà senza precedenti nel 2024. I risultati economici relativi al secondo trimestre e al primo semestre dell’anno evidenziano un calo significativo delle vendite per molte aziende del comparto, confermando una tendenza negativa iniziata alla fine del 2023.
Analizziamo in dettaglio le performance delle principali società del lusso, le cause di questa crisi e le possibili soluzioni per il futuro.
Lusso: calo vendite e risultati economici in negativo
I dati economici relativi al secondo trimestre del 2024 mostrano un panorama variegato nel settore del lusso. Mentre alcuni marchi, come Prada, Hermès e Moncler, hanno registrato aumenti nelle vendite, altri, come Burberry, Porsche, Ferrari e i grandi gruppi LVMH, Kering e Richemont, hanno riportato cali consistenti.
Azienda | Vendite Q2 2024 vs Q2 2023 |
---|---|
LVMH | -1% |
Kering | -11% |
Burberry | -21% |
Porsche | -4,8% |
Gucci (all’interno di Kering) | -20% |
LVMH
Il più grande gruppo del lusso al mondo, che include marchi come Louis Vuitton, Dior, Bulgari e Fendi, ha visto un calo dell’1% nei ricavi complessivi nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.
Particolarmente colpite sono state le vendite in Cina, con una diminuzione del 14%, e le divisioni di vini e alcolici (-14%) e orologi e gioielli (-5%).
Kering
Il gruppo che controlla marchi come Gucci, Balenciaga e Saint Laurent ha registrato un calo dell’11% nel secondo trimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Gucci, in particolare, ha subito una diminuzione del 20% delle vendite, aggravata da una crisi specifica del marchio. Kering ha inoltre previsto un ulteriore peggioramento nella seconda metà dell’anno, con un possibile calo fino al 30% rispetto al 2023.
Burberry e Porsche
Burberry ha riportato un calo del 21% delle vendite nel primo trimestre del 2024, mentre Porsche ha registrato una diminuzione del 4,8% dei ricavi rispetto al primo semestre dell’anno precedente.
Le cause della crisi del lusso
La crisi del lusso può essere attribuita a diversi fattori chiave.
Difficoltà economiche in Cina
La Cina, uno dei mercati più importanti per i beni di lusso, sta attraversando una crisi economica significativa. Il settore immobiliare, che per anni ha alimentato la crescita del paese, è in difficoltà, con un forte calo dei consumi e un aumento della disoccupazione giovanile.
Ciò ha portato a una riduzione delle importazioni di prodotti di lusso, con gravi ripercussioni sui ricavi delle aziende che dipendono fortemente da questo mercato.
Inflazione in Occidente
Nei mercati occidentali, l’inflazione ha ridotto il potere d’acquisto della classe media e medio-alta, escludendola di fatto dal mercato del lusso. La classe media, che in passato rappresentava una parte significativa dei consumatori di lusso, ha ora meno disponibilità per acquisti non essenziali.
Aumento dei prezzi
Molte aziende del lusso hanno aumentato i prezzi per compensare l’aumento dei costi di produzione e per puntare sulla fascia più alta del mercato. Tuttavia, questo ha ulteriormente allontanato i consumatori della classe media.
Ad esempio, il prezzo della borsa Speedy di Louis Vuitton è aumentato da 600-700 euro degli anni Dieci a 1.550 euro nel 2024, rendendola inaccessibile a molti consumatori che un tempo potevano permettersela.
Cambiamenti culturali
Vi è un crescente cambiamento culturale che sta influenzando le scelte di consumo. I “clienti tipo” si stanno interrogando sul reale valore dei prodotti di lusso, soprattutto in assenza di innovazioni significative e miglioramenti qualitativi. La narrazione dell’esclusività e dell’artigianato, pilastri del marketing del lusso, sta perdendo efficacia.
Impatto sulle aziende
Questa crisi del lusso ha avuto conseguenze non solo sulle aziende, ma anche sui patrimoni dei loro proprietari. Secondo Bloomberg, i miliardari che devono la loro ricchezza al settore del lusso hanno visto il loro patrimonio diminuire del 5% nel 2024, con una perdita complessiva di 24 miliardi di dollari.
Tra i più colpiti figurano Bernard Arnault (LVMH), Bettencourt Meyers (L’Oréal) e Francois Pinault (Kering).
Sostenibilità e CSR, nuovi pilastri del lusso
Il futuro del lusso sembra essere sempre più legato alla sostenibilità. Le aziende del lusso dovranno adattarsi alle crescenti richieste dei consumatori per pratiche etiche e sostenibili. La responsabilità sociale d’impresa (CSR) non sarà più un’opzione, ma una necessità per mantenere la fedeltà dei consumatori.
Le aziende che si allineeranno con i valori dei consumatori in termini di sostenibilità e responsabilità sociale avranno maggiori possibilità di successo.
La CSR non sarà più solo un’opzione strategica, ma una necessità per mantenere la fedeltà dei consumatori.
Marchi come Hermès e Loro Piana, che puntano su qualità, artigianalità e design senza tempo, potrebbero beneficiare di questo cambiamento culturale.
Esempi virtuosi
Nel settore degli orologi, Rolex ha introdotto l’Award for Enterprise, che premia progetti che apportano cambiamenti sociali o ambientali positivi.
Panerai ha avviato un progetto di riciclo di orologi, utilizzando materiali riciclati come l’acciaio e il silicio riprocessato, dimostrando come la sostenibilità possa essere integrata nel processo produttivo senza compromettere la qualità del prodotto.
Guardando al futuro
Il 2024 rappresenta un anno di sfide senza precedenti per il settore del lusso. Le difficoltà economiche nei mercati chiave, l’inflazione e i cambiamenti culturali hanno messo a dura prova le aziende del comparto.
Tuttavia, l’adozione di pratiche sostenibili e un allineamento con i nuovi valori emergenti tra i consumatori possono offrire un percorso alternativo verso la ripresa.
Le aziende del lusso dovranno pertanto rivedere le loro strategie per rimanere rilevanti in un mercato in continua evoluzione. Per il settore, quindi, la sostenibilità non è più solo una scelta strategica, ma una necessità per garantire la propria durabilità e rilevanza nel futuro.