Il prezzo iniziale offerto dalle compagnie aeree low-cost è spesso uno specchietto per le allodole, ossia una cifra presentata al solo scopo di attirare il cliente.
A ben guardare il dettaglio dei costi connessi, infatti, spesso la tariffa a basso costo non non rappresenta poi la scelta più conveniente o che consente un effettivo risparmio.
Ad affermarlo è Altroconsumo, che ha monitorato le tariffe di 58 tratte di voli con easyJet, Ryanair, Volotea, Vueling, Wizz Air (le cosiddette compagnie low-cost).
In base alla comparazione, è emerso come il prezzo possa passare dagli iniziali 25 euro segnalati al cliente fino a ben a 116 euro circa aggiungendo i vari servizi a pagamento, come ad esempio un trolley in cabina, uno in stiva o la scelta del posto.
La tariffa “base”, infatti, comprende solo un piccolo bagaglio a mano da posizionare sotto il sedile, mentre integrando altri servizi il prezzo può aumentare anche del +363%.
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Il vero problema è la poca chiarezza e la poca trasparenza riguardo al prezzo finale del biglietto aereo, che impediscono ai viaggiatori di fare confronti in modo semplice e di accedere effettivamente alla soluzione più conveniente.
Altroconsumo, che annuncia di voler intervenire per tutelare il diritto dei consumatori di viaggiare con il bagaglio a mano senza costi aggiuntivi, mette infine in evidenza come l’aumento massimo rilevato nel 2024 sia comunque inferiore rispetto a quello rilevato l’anno scorso: 363% contro 465%.