L’interscambio commerciale di giugno con i paesi extraeuropei segna nuovamente una contrazione, dovuta principalmente alle importazioni. In base ai dati ISTAT, la riduzione congiunturale dell’import è pari al 3,5%, mentre la flessione dell’export è ridotta allo 0,8%.
Rispetto a giugno 2023, le riduzioni sono più marcate, rispettivamente 10,2 e del 5,3%. Nell’intero secondo trimestre i dati sono invece positivi: import +2,3%, esportazioni in progresso dello 0,2%.
Import Export: i trend 2024
Il calo mensile delle esportazioni riguarda trasversalmente tutti i settori, con punte per i beni di consumo durevoli (-18,5%), e l’energia (-17,8%). Rappresentano un’eccezione i beni strumentali, che invece aumentano del 5,9%.
Per quanto riguarda invece l’import, leggero aumento per i beni di consumo durevoli (+0,6%), mentre le riduzioni congiunturali più ampie riguardano energia (-8,3%) e beni intermedi (-3,3%).
I settori in difficoltà
La forte riduzione tendenziale sul fronte delle vendite verso i paesi extra Ue si concentra su energia (-25,0%), beni di consumo durevoli (-18,9%), beni strumentali (-5,9%) e beni intermedi (-4,7%). Crescono, invece, le esportazioni di beni di consumo non durevoli (+1%). L’import registra una flessione tendenziale del 10,2%, quasi totalmente dovuta alla contrazione degli acquisti di energia (-27,4%) e beni intermedi (-8,9%).
Le tendenze dai mercati
Per quanto riguarda le destinazione dei prodotti italiani, crescono su base annua le esportazioni verso i paesi OPEC (+15,0%) e MERCOSUR (+1,4%), mentre si rilevano diminuzioni delle vendite verso tutti gli altri principali paesi partner extra Ue27, soprattutto Cina (-10,9%), Svizzera (-7,9%), paesi ASEAN e Giappone (per entrambi -7,4%).
Le importazioni aumentano invece soprattutto dagli Stati Uniti (+12,9% sull’anno precedente), lieve l’incremento degli acquisti dalla Cina (+0,3%), flessioni per gli altri principali partner internzionali, soprattutto India (-24,5%), Svizzera (-21,2%) e paesi OPEC (-18,9%).