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Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE), riunitosi il 18 luglio 2024, come previsto ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse di riferimento, confermando così la sua valutazione delle prospettive di inflazione a medio termine.
I tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali, marginale e sui depositi presso la banca centrale restano rispettivamente al 4,25%, 4,50% e 3,75%.
Politica monetaria ancora legata all’inflazione
La Presidente della BCE, Christine Lagarde, ha illustrato i dettagli delle ultime decisioni in conferenza stampa, assieme al Vicepresidente Luis de Guindos.
Le più recenti rilevazioni confermano che l’inflazione complessiva rimarrà al di sopra dell’obiettivo del 2% fino a gran parte del prossimo anno. Nonostante alcune misure di inflazione di fondo siano aumentate a causa di fattori una tantum, la maggior parte è rimasta stabile o è diminuita leggermente a giugno.
La politica monetaria restrittiva della BCE, pertanto, continuerà ad essere applicata finché necessario per raggiungere l’obiettivo del 2%.
Il Consiglio direttivo della BCE è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti per garantire il ritorno dell’inflazione all’obiettivo del 2% e preservare il corretto funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria.
Per i prossimi tagli l’appuntamento è dunque rimandato perlomeno all’autunno. La decisione è stata presa all’unanimità, così come sulle future mosse. E sulle decisioni di settembre Lagarde si dice “aperta”. Nessun impegno e nessuna esclusione.
Condizioni finanziarie e monetarie
Intanto, la riduzione dei tassi di riferimento di giugno ha avuto un effetto moderato sui tassi del mercato monetario, nonostante una certa volatilità nelle condizioni finanziarie generali.
I costi di finanziamento rimangono restrittivi, con il tasso medio sui nuovi prestiti alle imprese sceso lievemente al 5,1% a maggio e i tassi sui mutui ipotecari stabili al 3,8%.
I criteri di concessione dei prestiti sono rimasti rigidi, mentre la domanda di mutui da parte delle famiglie è aumentata per la prima volta dal 2022.
Tuttavia, la dinamica del credito resta debole, con una crescita dei prestiti bancari dello 0,3% sui dodici mesi a maggio.