Nella maggior parte dei casi, le imprese italiane continuano a ritenere stabile l’economia nel secondo trimestre, anche se il sentiment è lievemente peggiorato. Sono pressoché invariate anche le prospettive a tre mesi sulle proprie condizioni operative, né ci sono variazioni di rilievo sulle intenzioni di incremento della forza lavoro, su quelle di investimento e sulle aspettative legate all’inflazione.
Sono le principali evidenze che emergono dall’indagine condotta presso le imprese italiane con almeno 50 addetti dalla Banca d’Italia sull’andamento del secondo trimestre e le prospettive del terzo.
L’economia e le prospettive per le imprese
Per quanto riguarda l’andamento dell’economia, nel secondo trimestre del 2024 è rimasta intorno al 70% la quota di imprese italiane con almeno 50 addetti che ritiene la situazione economica generale del Paese invariata, anche se c’è un lieve aumento di aziende che invece vede un peggioramento.
Il saldo tra valutazioni favorevoli e sfavorevoli, ancora negativo in tutti i settori, è sceso in particolare per le imprese delle costruzioni e per quelle industriali. L’84,6% delle imprese ha giudicato poco probabile un miglioramento della situazione economica nei successivi tre mesi.
L’andamento operativo e le vendite
E’ positiva, anche se di soli tre punti percentuali, la differenza tra la quota di imprese che hanno segnalato un aumento delle vendite nel secondo trimestre del 2024 e quella di coloro che ne hanno riportato una diminuzione, in particolare nell’edilizia e nei servizi.
Il dato è invece negativo per le imprese industriali, che hanno anche ridotto il gap fra aspettative di crescita e di contrazione rispetto al trimestre precedente, ma che sono positive per il terzo trimestre, soprattutto per le attese sull’export.
=> Economia italiana in ripresa: PIL in linea con l'Europa
Le condizioni operative sono sostanzialmente invariate considerando l’intero sistema produttivo del paese. Tendenzialmente, le PMI sono più negative, mentre le imprese sopra i 200 addetti segnalano un saldo positivo tra aspettative di miglioramento e di peggioramento a tre mesi. L’analisi geografica vede giudizi di peggioramento più diffusi tra le imprese del Centro e del Nord Est.
Il sentiment su assunzioni e investimenti
Infine, sono in linea con le precedenti rilevazioni le intenzioni di espandere il numero di addetti nei successivi tre mesi (il 27% delle imprese), e viceversa il numero di imprese che prefigurano una riduzione della forza lavoro (8%).
E la negatività sulle intenzioni di investire, pur a fronte di una stabilizzazione delle condizioni di accesso al credito dopo la fase di deterioramento alimentata dalla stretta monetaria.