Pioggia di false email su presunti rimborsi fiscali, inviate da truffatori che si spacciano per il Governo Italiano: lo segnala l’Agenzia delle Entrate nella sua consueta azione di monitoraggio anti-phishing.
L’obiettivo dei malintenzionati è come sempre quello di farsi dare le credenziali di accesso al conto bancario delle vittime dei loro raggiri inviando un link fraudolento.
Come smascherare queste false email?
La prima cosa è guardare il mittente, che non è un vero indirizzo istituzionale.
Poi si guarda al contenuto, in questo caso legato ad un presunto rimborso fiscale, sempre accompagnato da un link (mai cliccare!) e da un senso di urgenza nell’intimazione a fornire le informazioni richieste, guarda caso sempre dati personali oppure coordinate bancarie o peggio ancora password e codici di accesso.
Alcuni esempi di email fraudolente
I link di queste email sono sempre fraudolenti: indirizzando ad una pagina apparentemente istituzionale (ma falsa) dalla quale, almeno in questo caso, selezionare la propria banca per una presunta verifica dell’account ai fini del trasferimento del fantomatico rimborso.
In caso di dubbi sulla veridicità di comunicazioni di questo tipo, si può consultare la sezione “Focus sul phishing” sul sito dell’Agenzia delle Entrate.